Il Presidente dell’Autorità per la vigilanza sugli appalti (Avcp), Luigi Giampaolino, ha proposto alle commissioni II e VII della Camera dei Deputati alcune modifiche al decreto legislativo per l’attuazione della Direttiva 2007/66/CE relativa alle procedure di ricorso sull’aggiudicazione degli appalti.
Due i fattori critici per il mercato dei contratti pubblici: la iper-regolamentazione e l’invasività giudiziaria.
In particolare, nel Dl manca il coordinamento tra il Codice dei contratti pubblici e la nuova disciplina. Il primo, infatti, prevede il procedimento pre-contenzioso di fronte all’Autorità, mentre il secondo prevede che l’operatore economico possa avviarlo presso la stazione appaltante.
Giampaolino ha poi presentato alcune osservazioni sull’accordo bonario, ritenendo che questo debba essere utilizzato per risolvere eccezionali situazioni di criticità e non, come spesso avviene, per risolvere richieste pretestuose, per il riconoscimento di ulteriori e maggiori lavori o per richiedere maggiori compensi.
Il Presidente dell’Autorità si è pronunciato anche riguardo all’istituto dell’arbitrato, sottolineando l’utilità di quello amministrato per la velocizzazione dei tempi rispetto alla giurisdizione ordinaria e la riduzione delle spese rispetto all’arbitrato libero.
Tra le modifiche proposte, la revisione di costi e tempi dell’arbitrato amministrato, la soppressione dell’obbligo del versamento dell’acconto per l’avvio dell’arbitrato amministrato, la diversa composizione dell’organo arbitrale secondo l’entità o la complessità della controversia e una nuova disciplina della Camera arbitrale.
Intanto l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha fornito nuove indicazioni sui requisiti per la partecipazione alle gare pubbliche, così che gli operatori del mercato possano interpretare correttamente la normativa. Regole preposte a premiare i soggetti imprenditoriali virtuosi e a garantire i committenti pubblici e quindi la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Con questo documento si vuole rispondere all’esigenza delle imprese e delle amministrazioni di rivedere le cause di esclusione dalle gare, a fronte delle recenti e continue modifiche legislative e delle incertezze interpretative che ne derivano.