Diritti del dipendente in telelavoro

Risposta di Michele Bolpagni

Pubblicato 28 Luglio 2016
Aggiornato 11 Aprile 2017 09:41

Debora S. chiede:

Sono impiegata in un’azienda da 18 anni, da 13 purtroppo sono in dialisi. La malattia mi ha costretta prima a chiedere un part-time e poi un telelavoro, che mi hanno concesso, regolato da un normale contratto.
Da quando ho firmato, sono stata isolata dall’azienda e non mi hanno assegnato più nessuna attività. Alle mie sollecitazioni mi sono state invece richieste le dimissioni. Lo possono fare? Da quanto ho letto nel contratto del telelavoro, il lavoratore ha gli stessi diritti di prima!

La risposta alla domanda: ”possono chiedermi le dimissioni?” è categorica: no.

I diritti rimangono quelli stabiliti dalla Legge, dal CCNL di riferimento e dal contratto individuale sottoscritto tra le parti. Tra questi, vi è indubbiamente il diritto del lavoratore a non rimanere inoperoso per costrizione indotta dal datore di lavoro.

Costituisce principio consolidato in giurisprudenza quello per cui la sottrazione totale delle mansioni si riflette sulla professionalità del lavoratore determinando un danno risarcibile.

Suggerisco alla lettrice di insistere perché le siano affidate le mansioni previste dal contratto e di farlo in forma scritta, poiché possa rimanere prova della sua condotta diligente e del contrapposto inadempimento datoriale.

Come sempre in casi simili, la consegna della corrispondenza va comprovata con firma per ricevuta, con posta elettronica certificata all’indirizzo aziendale oppure con la tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento.

Michele Bolpagni – Consulente del lavoro

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