Terzo Settore, Servizio Civile universale

di Noemi Ricci

Pubblicato 15 Febbraio 2017
Aggiornato 16 Febbraio 2017 10:26

Approvato dal CdM il decreto sul servizio civile universale: tutte le novità che rappresentano un primo vero passo verso la riforma complessiva del Terzo settore.

Approvato in via definita dal Consiglio dei ministri il decreto sul servizio civile universale che si pone l’obiettivo di rafforzarlo a difesa della Patria. Tra le novità di maggiore rilievo del Decreto legislativo di attuazione della legge delega n. 106/2016 di riforma del “Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”: le ore di servizio settimanali passano da 30 a 25, viene confermato il limite di sedi minimo per l’accreditamento degli enti a 100 e sarà possibile svolgere 3 mesi di servizio civile in Europa, aprendo così la strada alla sperimentazione di un vero servizio civile europeo. Per la riforma del servizio civile sono stati stanziati per il 2017 oltre 250milioni di euro.

=> Approvata la Riforma del Terzo Settore

La riduzione dell’orario per il servizio civile era stata chiesta con forza dalla Rappresentanza nazionale di volontari e dal Forum nazionale del Servizio civile con un appello pubblico con lo scopo di rendere l’esperienza più compatibile con i tempi di vita dei giovani, richiesta accolta dalle Commissioni di Camera e Senato e ora anche dal Governo. Recepiti anche altre indicazioni delle Commissioni parlamentari, come la riformulazione tecnica di alcuni passaggi del Decreto legati al ruolo delle Regioni e Province Autonome recependo anche i recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale.

Con il limite di sedi minimo per l’accreditamento degli enti confermato a 100, molte piccole realtà di oggi dovranno aggregarsi. È tuttavia stata stabilita una ripartizione regionale dell’Albo nazionale prevedendo un numero minimo di 30 sedi.

Tra le altre conferme:

  • l’apertura a tutti i giovani dai 18 ai 28 anni, anche stranieri;
  • la definizione per i giovani del servizio civile di “operatori volontari del servizio civile universale“;
  • una loro Rappresentanza più definita;
  • il richiamo più esplicito alla “difesa non armata e nonviolente della Patria“.

Per i giovani che aderiscono al nuovo servizio civile universale viene inoltre prevista la possibilità di definire criteri per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite durante il periodo di servizio, ad esempio attribuendo loro un titolo preferenziale per l’accesso ai bandi della Pubblica Amministrazione.

Il Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, on. Luigi Bobba, lo ha definito:

«il primo passo concreto della riforma complessiva del Terzo settore», aggiungendo «è significativo che parta proprio con il servizio civile universale, con una esperienza cioè che riguarda insieme i giovani, gli enti e la cura del bene comune, che è in fondo il cuore di tutta la riforma». «Inoltre – aggiunge – è importante che la riforma possa già contare su una dotazione economica che permetterà già quest’anno l’avvio di circa 47mila giovani. Ora occorrerà procedere rapidamente nel concretizzare gli elementi di maggior novità della legge, a partire dalla programmazione triennale, dalla flessibilità della durata e dall’apertura alla dimensione europea». Ora però, conclude, «tutte novità che andranno sicuramente approfondite con focus specifici al momento dell’attuazione del Decreto legislativo».

Ora l’iter prevede che il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile proceda nei prossimi mesi con l’applicazione del Decreto e l’emanazione delle circolari di riforma del nuovo servizio civile universale.