La responsabilità dei debiti ricade sui soci anche dopo la chiusura dell’azienda, non solo in caso di acquisizione di beni o utilità derivata dal bilancio finale di liquidazione.
Lo sottolinea la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 26184 del 7 ottobre 2024, che si riferisce alla responsabilità dei soci dopo l’estinzione della società di capitali in materia di debiti.
Secondo i giudici, infatti, i debiti dell’Ente estinto ricadono sui soci, che succedono nei rapporti debitori e subentrano nei rapporti dell’Ente in virtù del fatto stesso della sua avvenuta estinzione. Per essere considerati debitori, quindi, non è indispensabile che i soci abbiano goduto di qualche riparto in base alla liquidazione finale.
La Cassazione, tuttavia, mette in evidenza come il socio abbia il diritto di fornire la prova di non aver acquisito beni o utilità in seguito alla liquidazione, opponendosi al creditore.
Con una precedente ordinanza, la n. 25108 del 23 agosto 2023, la Cassazione aveva già chiarito la responsabilità dei soci verso il Fisco limitatamente alla quota posseduta anche se gli utili non sono stati distribuiti. Il fatto che non ci sia stata distribuzione degli utili, infatti, non esclude i controlli dell’Agenzia delle Entrate, considerando che gli utili sono comunque distribuibili.