Corte dei Conti: un freno ai bonus a pioggia

di Alessandra Gualtieri

7 Settembre 2020 11:34

Il parere della Corte dei Conti sulle misure del Dl Agosto in vista della sua conversione in legge promossi e bocciati.

La Corte dei Conti, nella sua Memoria al Parlamento sul Decreto Agosto, invita ad una riconsiderazione delle politiche passive per il lavoro, in un quadro che tenga conto delle molteplici esigenze emerse.

Per quanto concerne indennità e ristori vari, si legge nella relazione, da un lato va ribadita una valutazione positiva circa la scelta iniziale di procedere ad erogazioni diffuse e basate su criteri non eccessivamente discriminanti, dall’altro appare evidente la necessità di collegarle alle condizioni economiche complessive dei beneficiari.

Questo, perché la necessità di convivere nel lungo periodo con il virus rende necessario proseguire con interventi più mirati, volti da un lato a preservare la capacità produttiva del sistema economico e dall’altro a garantire l’occupazione senza gravare sui conti delle imprese, ma operando scelte sostenibili per le casse dello Stato.

In tema di contributi alle imprese promossi  invecea pieni voti il rifinanziamento di misure del Piano Transizione 4.0, degli investimenti strategici innovativi e del Fondo IPCEI.

Giustificata anche la spesa per il rafforzamento patrimoniale delle grandi imprese in difficoltà, attraverso il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa, purchè sia “adeguatamente contemperata con le esigenze di sana gestione delle risorse pubbliche, che dovranno confluire sulle imprese caratterizzate da una ragionevole prospettiva di recupero economico”.

Per quanto concerne gli enti indebitati, si invita ad evitare il ricorso a interventi che non contribuiscono a risolvere strutturalmente i problemi, ma si limitano a differirli (sospensioni.ecc.).

Per gli interventi sulla coesione territoriale, infine, “va attentamente vagliata la scelta di utilizzare una parte relativamente cospicua di risorse per “fiscalizzare” gli oneri sociali per le imprese del Sud“: il contesto post Covid potrebbe indurre ad affrontare il tema della competitività del Mezzogiorno in una logica diversa.