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Coronavirus: sanzioni penali e amministrative

di Anna Fabi

10 Aprile 2020 10:00

Le sanzioni applicabili in caso di violazione delle misure restrittive imposte dai recenti Dpcm volti a contrastare la diffusione del Coronavirus.

Il nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 marzo 2020, con il quale il Governo ha disposto il Lockdown dell’Italia intera,oltre ad introdurre misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha anche modificato le sanzioni previste per chi non rispetta le regole sugli spostamenti.

In particolare viene eliminata la condanna penale (detenzione fino a tre mesi e una multa di 208 euro previste dall’articolo 650 del codice penale) e vengono inasprite le multe. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

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Coronavirus: le restrizioni

I diversi Dpcm hanno progressivamente limitato gli spostamenti della popolazione, per limitare al massimo i contatti umani e le possibilità di diffusione del virus, fino ad arrivare a:

  • il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per i soggetti in quarantena perché contagiati e la quarantena precauzionale perché entrati in contatto stretto con soggetti contagiati;
  • il divieto di assembramenti;
  • la limitazione, la sospensione o il divieto di svolgere attività ludiche, ricreative, sportive e motorie all’aperto o in luoghi aperti al pubblico;
  • il divieto di uscire di casa e dal proprio Comune di residenza/domicilio se non per comprovati motivi di lavoro, di assoluta urgenza, situazioni di necessità o motivi di salute, da autodichiarare con apposito modulo di autocertificazione;
  • il divieto per determinate categorie commerciali di rimanere aperti;
  • l’obbligo per chi gestisce una attività che può rimanere aperta di predisporre le condizioni per far rispettare la distanza minima di sicurezza tra le persone di almeno 1 metro.

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Coronavirus: sanzioni per chi viola le restrizioni

Da precisare che Regioni e Comuni potranno modificare le misure previste reiterandole per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, anche più volte fino al termine dello stato di emergenza, fissato attualmente al 31 luglio 2020. Le eventuali modifiche alle restrizioni nazionali, previste dalle ordinanze regionali, saranno applicabili previa comunicazione alla Presidenza del Consiglio entro 24 ore dalla delibera. Esse possono essere più severe di quelle nazionali, ma non possono essere in contrasto con i decreti del Governo.

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Comunque, chi non rispetta le norme sugli spostamenti rischia l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 3mila euro, nel caso in cui il trasgressore sia alla guida di un veicolo (non è prevista alcuna confisca del mezzo) o in caso di recidiva.

L’entità della sanzione amministrativa deve essere stabilita dal Prefetto. Per presentare eventuali elementi difensivi si hanno 30 giorni di tempo dall’inizio del procedimento.

In caso di false auto dichiarazioni scattano le sanzioni previste in caso di dichiarazioni mendaci al pubblico ufficiale.

Per i commercianti che non rispettano le regole, oltre alla sanzione amministrativa, viene disposto lo stop all’attività da cinque giorni a un mese. La sanzione amministrativa viene raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima in caso di reiterata violazione della medesima disposizione.