Siglato un accordo per promuovere l’istituto della mediazione civile anche online tra le PMI tra Unioncamere, Infocamere e Rete Imprese Italia, a pochi giorni dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla mediazione obbligatoria: => leggi come cambiano le regole sulla Mediazione obbligatoria
La Consulta non ha bocciato lo strumento ma ne ha eliminato l’obbligo, previsto dal dlgs 4 marzo 2010, n.28 (per eccesso di delega legislativa).
La mediazione civile resta però, per consumatori e imprese, «un’alternativa di qualità alla giustizia ordinaria»: consente di trovare un accordo su controversie con l'aiuto dei un mediatore arrivando ad una soluzione condivisa e soddisfacente per tutti.
ConciliaCamera
Da circa un anno è possibile conciliare anche a distanza utilizzando l’applicativo telematico “ConciliaCamera“ per gestire la pratica online. Il servizio realizzato da InfoCamere informatizza tutte le fasi del processo: gestione procedimento, elenco mediatori, funzioni per mediatori e utenti, incontri online.
«Nessuna decisione viene imposta: se la mediazione va a buon fine le parti sottoscrivono un accordo che ha il valore di un contratto. Se ciò non avviene, possono abbandonare il procedimento in qualsiasi momento e rivolgersi al giudice ordinario».
Il bilancio di un anno e mezzo di mediazione (fino al settembre 2012) non brilla: su 30.331 procedimenti depositati, nel 16% dei casi è stata trovata la soluzione in 47 giorni lavorativi, per un risparmio stimato in 123 milioni di euro. Nel 17% dei casi le controparti non hanno trovato un'intesa, mentre nel 66% dei casi hanno preferito non comparire di fronte al mediatore.
L’accordo fra Unioncamere, Infocamere e Rete Imprese Italia si propone di migliorare questi dati.
Secondo Dardanello «le aziende hanno bisogno di poter contare su tempi di giustizia certi ed economicamente sostenibili» mentre i ritardi del sistema giudiziario sono «una delle principali cause di perdita della competitività del nostro sistema produttivo.
Basti pensare che per arrivare ad una sentenza di primo grado ci vogliono circa 400 giorni, mentre per attendere un giudizio in cassazione non sono sufficienti 1.400 giorni», mentre «in media ci vogliono meno di 50 giorni per chiudere un contenzioso presso le Camere di commercio».
Conclude Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia: «la diffusione della cultura del cosiddetto “diritto mite“, ovvero della propensione a rivolgersi a strumenti alternativi di giustizia, permette di superare uno dei tanti problemi delle imprese italiane, i ritardi della giustizia civile, che costano agli imprenditori oltre 2 miliardi di euro l'anno».