"Rubare" il Wi-fi conviene? Wardriving e PMI italiane

di Vincenzo Zeffiri

Pubblicato 14 Novembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

Accedere a internet in modo gratuito e senza necessità  di cavi? La possibilità  di sfruttare una rete wi-fi all’interno della propria casa o azienda è sicuramente una prospettiva appetibile e relativamente facile.

Il wardriving consiste proprio in questo: cercare access point disponibili per penetrare in reti wireless appartenenti ad altri con lo scopo di collegarsi a internet.

Da un punto di vista etico è evidente che questo comportamento rappresenta una soluzione di estremo agio e un cattivo uso delle risorse tecnologiche. Se da un lato costituiscono degli strumenti interessanti per lo sviluppo di reti telematiche, dall’altro offrono la possibilità  di appropriarsi indebitamente di risorse e servizi altrui.

Al di là  di quello che potremmo definire un’infrazione del codice di buona condotta dell’era telematica, la legislazione italiana in materia sembra essere scarsa e incompleta. Per poter giudicare un comportamento di wardriving bisogna valutare di volta in volta le infrazioni commesse.
Se la rete a cui ci si è connessi è non protetta non si può parlare di accesso abusivo in quanto la rete non ha misure di sicurezza attive.
Le configurazioni di reato in questo caso si differenziano a seconda dell’attività  svolta in rete: intercettazione abusiva di comunicazioni (artt 617 quater e quinques cp), danneggiamento di sistema informatico o telematico (art 635 bis cp) o frode informatica (art 640 ter cp), solo per citare alcuni esempi contemplati dalla legge.

Altro discorso merita l’effrazione di reti protette con sistemi di crittografia WEP o WPA. In tal caso il wardriver è passibile di violazione del domicilio informatico altrui poiché sono presenti meccanismi di sicurezza che sono stati elusi. Si applica in tal caso l’articolo 615 ter del codice penale sull’accesso abusivo a un sistema informatico o telematico oltre agli altri riferimenti già  citati per l’attività  esercitata dal wardriver all’interno della rete.

Per quanto sia possibile progettare reti wireless protette e blindate ci sarà  sempre una probabilità  / possibilità  (a seconda delle parti) di poter infrangere le barriere informatiche.
Forse recuperare il punto di vista di coloro che vedono sfruttato il proprio servizio da altri utenti non autorizzati, può aiutare a comprendere perché sia sbagliato abusare del wi-fi. Dopo tutto i ladri di oggi possono diventare le vittime di domani.

Rubare il wi-fi può rappresentare una strada comoda, una soluzione economicamente conveniente e. talvolta, persino comprensibile come scelta aziendale ma bisogna sempre tenere presenti i rischi che si corrono anche involontariamente e magari considerare altre soluzioni più sicure e più corrette.