Licenziamento nel pubblico impiego, la polemica

di Teresa Barone

4 Gennaio 2012 15:30

Tra le nuove normative sul lavoro previste dalla Legge di Stabilità quelle sul licenziamento nel pubblico impiego sta scatenando la polemica.

Con la Legge di Stabilità 2012 entrano in vigore le nuove normative sul lavoro, anche per quanto riguarda il pubblico impiego in materia di licenziamenti, mobilità e lavoro flessibile. La possibilità che il rapporto di lavoro possa interrompersi anche per i dipendenti statali sta facendo nascere numerose polemiche mettendo contro Confindustria e Sindacati.

Scarica il testo della Legge di Stabilità 2012

Per la legge n. 183 del 12 novembre 2011, infatti, il licenziamento dei dipendenti statali è possibile, anche se a monte devono esserci alcune condizioni particolari, esigenze finanziarie, eccedenza funzionale o sovrannumero. Secondo larticolo 16 della legge, in primis, ciascuna PPAA deve provvedere annualmente a effettuare una ricognizione delle dotazioni organiche, mirata a verificare se vi sono eccedenze di personale e, in tal caso, comunicarlo al Dipartimento Finanza Pubblica.

Cosa avviene ai dipendenti statali in casi di dimostrato esubero? La prima strada possibile per gli statali è il ricollocamento all’interno dello stesso Ente, della stessa amministrazione o in amministrazioni diverse, anche in altre regioni. Se tuttavia questa soluzione non è fattibile, si tenta la strada della flessibilità, proponendo al lavoratore una forma di lavoro flessibile o, appunto, un trasferimento.

Il collocamento in disponibilità, invece, è un periodo di aspettativa non superiore a 2 anni con lo stipendio ridotto del 20 per cento, assegno familiare e indennità integrativa. Al termine di questo periodo il licenziamento è inevitabile.

Al centro della polemica intorno al possibile licenziamento degli statali si sono schierati il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, il quale ha definito concreta l’ipotesi che anche per il pubblico impiego sia finito il miraggio del “posto fisso”, e la Cgil, che ha replicato con queste parole: «Licenziare i dipendenti pubblici? Confindustria dovrebbe essere più attenta a ciò che dice. C’è bisogno di definire un riassetto dello Stato e un’innovazione efficiente dalla Pubblica amministrazione. Riassetto e innovazione che non si fanno con i tagli si fanno assumendo giovani professionalizzati, semplificando e qualificando i servizi».