Parlamento Europeo e Privacy: verso una nuova normativa

di Stefano Gorla

25 Luglio 2011 09:30

Il Web 2.0 e i social network hanno indotto il Parlamento Europeo a rispondere alle nuove sfide poste alla protezione dei dati personali con una risoluzione basata su un approccio globale.

Un punto fondamentale è riuscire a fare in modo che le norme dell’UE in materia di protezione dei dati siano applicabili e vincolanti per tutti i cittadini dell’Unione, a prescindere dalla possibile collocazione della società o del server interessati.

Sono cinque i settori che meritano particolare attenzione:

  1. rafforzare i diritti delle persone;
  2. rafforzare la dimensione “mercato interno”;
  3. rivedere le norme nell’ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale;
  4. rafforzare l’assetto istituzionale per un’applicazione effettiva delle norme di protezione dei dati;
  5. rafforzare la dimensione globale della protezione dei dati.

Inoltre, in linea con la valutazione del Garante europeo della protezione dei dati (GEPD), è fondamentale considerare due questioni basilari:

  • la protezione deve essere efficace, certa in ogni circostanza ed essere indipendente rispetto alle maggioranze politiche di un determinato periodo;
  • il quadro deve essere stabile sul lungo periodo e qualora sia necessario porre dei limiti all’esercizio del diritto, deve trattarsi di casi eccezionali, debitamente giustificati e che non incidono mai sugli elementi fondamentali del diritto stesso.

Gli Stati Membri dell’UE avevano l’obbligo di rispettare la deadline per trasformare in legge nazionale la Direttiva 2009/136/CE (che a sua volta aggiorna le Direttive 2002/58/CE e 2002/22/CE e il Regolamento CE 2006/2004 ) entro il 25 maggio 2011. La direttiva evidenzia la necessità di avere un consenso valido da parte dell’utente e che gli utenti ricevano informazioni chiare e in anticipo relativa a qualsiasi attività di tracciamento da parte di un sito.

Ma il termine per attuare la direttiva in questione, soprannominata Cookie Law, su 27 Paesi dell’UE è stato rispettato solo da Estonia, Danimarca e (con un ritardo di qualche giorno) Regno Unito.