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Equitalia, proteste contro vessazioni a imprese

di Alessandro Vinciarelli

25 Maggio 2011 14:30

Equitalia è accusata di comportamenti vessatori da parte di artigiani e piccoli imprenditori: soprattutto in Lombardia: il 16 giugno la manifestazione nazionale a Roma.

Tutti contro Equitalia: da settimane artigiani e piccoli imprenditori protestano contro le vessazioni dell’agenzia di riscossione crediti ma anche contro l’usura bancaria e istituzionale: il 16 giugno a Roma ci sarà la manifestazione di protesta nazionale organizzata dal Centro Studi Giuridici SNARP (Sindacato Nazionale Antiusura) e dalla rivista “L’altra Voce”.

A far scattare la contestazione contro l’esattoria dello Stato sono stati gli aumenti fino a cinque volte delle cartelle esattoriali dovuti a sanzioni e spese; il fermo amministrativo degli automezzi di lavoro ritenuto incostituzionale; gli abusivi pignoramenti di beni strumentali; le illegittime iscrizioni ipotecarie; la pretesa di tributi prescritti; le vendite all’asta di immobili a prezzi irrisori.

Si chiede inoltre il ripristino della legge delle transazioni fiscali per ridurre le sanzioni che vanno ad appesantire una situazione già difficile per le imprese.

Secondo la CGIA di Mestre, le imprese più vessate da Equitalia sono quelle della Lombardia. Il totale della riscossione coattiva nel 2010 è stato di 1,881 mld di euro; a seguire il Lazio, con un gettito di 1,246 mld; quindi la Campania con 868,9 milioni di euro.

Ma è la Sardegna la regione d’Italia dove il gettito è cresciuto di più (+25,7%), poi viene il Molise (+25,1%) e la Puglia (+19,4%).

«La cosa paradossale è che lo Stato è diventato in questi ultimi anni sempre più efficiente, severo ed inflessibile quando deve recuperare le sue spettanze, ma è il peggiore pagatore d’Europa quando deve liquidare i propri fornitori. Appare evidente che in tutto questo c’è qualcosa che non va», ha sottolineato il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi.

Per quest’ultimo è vero che «il tema della riscossione è molto delicato, in quanto si tratta di coniugare le esigenze dell’Amministrazione Finanziaria a far rispettare le disposizioni tributarie, con il diritto del contribuente di non vedersi aggredito con misure particolarmente invasive» ma è necessario itilozzare le misure «con cautela, valutando la necessità e la proporzionalità con le somme non versate».

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