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ISEE e Assegno di Inclusione: invalidi penalizzati

di Teresa Barone

19 Marzo 2024 11:03

Per gli invalidi che vivono da soli ma sono a carico dei genitori l’accesso all’Assegno di Inclusione è spesso un percorso a ostacoli.

L’accesso all’Assegno di Inclusione potrebbe trasformarsi in un percorso a ostacoli per le persone che si trovano in condizione di invalidità, in particolare se sono maggiorenni e abitano da soli ma fiscalmente a carico dei genitori.

A creare penalità sono i requisiti per il calcolo ISEE che si sovrappongono alla normativa di accesso all’ADI.

Invalidi a carico senza nucleo ISEE autonomo

L’invalido civile che abita da solo ed è celibe/nubile e senza prole viene ricompreso nell’ISEE dei genitori e la somma con i loro redditi rischia di superare la soglia fissata dalla normativa per l’accesso ad alcuni benefici, in questo caso l’Assegno di Inclusione.

L’accesso al sostegno anti-povertà che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza può dunque finire per essere precluso alle persone che hanno come reddito anche la sola pensione di invalidità civile, a meno che non siano orfani o sposati o che mettano al mondo dei figli.

Il maggiorenne che riceve l’assegno di invalidità e vive da solo, ma risulta fiscalmente a carico di un familiare, non può infatti fare nucleo ISEE a se stante perchè non è prevista deroga alle regole ISEE (come avveniva per il Reddito di Cittadinanza).

Assegno di Inclusione senza deroghe per invalidi

Ai fini del requisiti per l’Assegno di Inclusione, in particolare quello di reddito ISEE, tutti i maggiorenni (anche disabili) che non dimorano con i genitori sono comunque attratti nel nucleo di coloro i quali se detengono il carico di famiglia IRPEF (essendo fiscalmente a loro carico) e pertanto vengono conteggiati in un unico nucleo ISEE.

In questo modo si sommano tutti i redditi dei componeneti e nella maggior parte dei casi si resta fuori dalla soglia necessaria per l’accesso all’ADI.

Una persona con disabilità che abbia come reddito la pensione di invalidità civile e che vive da solo, non ha diritto al sostegno ADI (a causa del reddito dei familiari) a meno che non sia sposato o abbia figli. Un paradosso di legge che si sarebbe potuto evitare con una semplice deroga, peraltro già sperimentata con l’RdC.