
Partirà a gennaio 2024 una delle novità principali della riforma fiscale : stiamo parlando del concordato preventivo biennale tra piccole imprese e Agenzia delle Entrate, un accordo in base al quale i controlli su PMI e Partite IVA verrebbero bloccati per due anni, in virtù di un monitoraggio anticipato.
Le nuove anticipazioni sono quelle del Sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo:
la piccola impresa può aderire alla proposta del Fisco, e se aderisce, tutto quello che guadagna in più nel secondo anno fiscale non viene tassato, è quindi esente da imposizione.
Vediamo tutto.
Cosa prevede la Riforma Fiscale sul concordato biennale
In tema di procedimento accertativo, l’articolo 15 della delega prevede l’introduzione, per i soggetti di minore dimensione, del concordato preventivo biennale.
In base al concordato preventivo, il Fisco usa i dati a disposizione sull’attività delle piccole imprese per formulare una proposta impositiva ad hoc, stimandone il reddito e una base imponibile da tassare.
A seguito di un contradditorio, prevede da parte del contribuente di accettare la proposta formulata dall’Agenzia delle entrate per la definizione biennale della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e IRAP.
Concordato preventivo con riforma degli ISA
Il concordato coinvolgerebbe 2,5 milioni di Partite IVA e un totale di circa 6200 imprese, aggiornando il meccanismo delle pagelle fiscali basate sull’ISA.
Le informazioni, nel dettaglio, saranno desunte dalla fatturazione elettronica e dagli scontrini telematici. La banca dati necessaria per trarre le informazioni usate dal Fisco dovrebbe essere messa a punto grazie alla fusione tra Sogei e Sose, anche con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.
Con il blocco della base imponibile per un biennio, i contribuenti verserebbero il medesimo importo di tasse anche con variazioni del reddito, sebbene l’IVA verrebbe versata tenendo conto delle operazioni effettuate concretamente.
PMI e Partite IVA saranno libere di accettare o rifiutare il concordato, sebbene in quel caso potrebbero essere effettuati dei controlli anche in vista di una possibile decadenza dall’agevolazione.
Di contro, accettando la proposta, nel biennio in cui è stato attivato il concordato la base imponibile non potrà essere modificata rispetto a quanto pattuito ed in ogni caso non scattano controlli.