Come pagare meno IRPEF: istruzioni per dipendenti e pensionati

di Anna Fabi

12 Settembre 2018 12:21

A novembre va versato l'acconto IRPEF, ma entro il 1° ottobre bisogna comunicare al sostituto di imposta l'importo che si intende versare, se calcolato con il metodo previsionale ed inferiore all'anno precedente.

Il mese di novembre è tipicamente il periodo dell’anno dedicato al versamento dell’acconto IRPEF che risulta dalla dichiarazione dei redditi, o meglio dal modello 730. In alcune situazioni però, dipendenti e pensionati possono evitarlo. Nel caso in cui nel 2018 si sia guadagnato meno dell’anno precedente, o si abbiano avuto più spese è infatti possibile ridurre l’acconto IRPEF. I nuovi importi andranno comunicati al sostituto d’imposta (datore di lavoro o INPS), entro lunedì 1° ottobre, cadendo quest’anno il 30 settembre di domenica.

Calcolo dell’acconto IRPEF

L’acconto IRPEF può essere infatti calcolato con due differenti metodi:

  • il metodo storico, con il quale si tiene conto del reddito dichiarato l’anno precedente. Di default si applica tale metodo. Nel caso in cui si paghi un acconto più alto del dovuto, le somme verranno recuperate con il saldo di giugno;
  • il metodo previsionale con il quale si tiene conto di quanto effettivamente guadagnato nell’anno in corso. Per utilizzare questo metodo è necessario compilare l’apposita casella del quadro F del modello 730, indicando la somma che si intende versare.

Da precisare che sono tenuti al versamento del secondo acconto IRPEF i contribuenti che nel periodo di imposta precedente rispetto a quello cui si riferisce l’acconto risultino a debito per un importo superiore a 51,65 euro.

Comunicazione al sostituto d’imposta

Per pagare meno, perché si è guadagnato meno dell’anno precedente o nel caso in cui si abbia diritto a maggiori detrazioni fiscali, è possibile comunicare per iscritto al sostituto d’imposta l’importo che si intende pagare. E’ importante fare i conti precisi, eventualmente rivolgendosi ad un professionista o ad un CAF perché nel caso in cui si versi meno del dovuto, successivamente, si dovrà versare una sanzione pari al 30% sulla parte di acconto non versata, ferma restando la possibilità di regolarizzare spontaneamente il versamento attraverso l’istituto del ravvedimento operoso.