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Fondo Rilancio Startup e PMI Innovative dal 7 gennaio

di Anna Fabi

Pubblicato 29 Dicembre 2020
Aggiornato 26 Aprile 2021 06:29

Un portale web per gli investitori che presentano le imprese target su cui investire i 200 milioni del Fondo Rilancio Startup del MiSE: ecco come funziona.

E’ un nuovo strumento per rilanciare gli investimenti nelle Startup e nelle PMI Innovative, utilizzando la leva digitale per selezionare le realtà più meritevoli verso le quali far confluire i finanziamenti: online dal 7 gennaio il il portale dedicato al Fondo da 200 milioni di euro del Ministero dello Sviluppo Economico, previsto dal DL Rilancio (articolo 38, comma 3, dl 34/2020).

Gestito da CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione e partecipato a maggioranza da Cassa Depositi e Prestiti attraverso CDP Equity, si rivolge agli investitori qualificati e regolamentati, anche esteri, che operano in Italia e che possono segnalare le imprese innovative in cui stanno per investire o hanno investito negli ultimi mesi.

Il team del Fondo Rilancio Startup valuta le candidature, selezionando le proposte secondo criteri di mercato tra quelle che rispettano tutti i requisiti del Decreto Rilancio, per co-investire attraverso un convertendo (particolare forma di prestito obbligazionario che alla scadenza si converte in azioni, quindi in capitale di rischio).

Il capitale investito da CDP Venture Capital Sgr in ogni singola impresa può arrivare a un massimo di quattro volte il valore di quanto investito dagli investitori, con un tetto di un milione di euro.

Le Startup e PMI destinatarie degli investimenti da parte del Fondo devono avere sede legale in Italia e svolgervi le loro attività e i programmi di sviluppo futuri, nonché rientrare nei requisiti stabiliti dal decreto attuativo dello Sviluppo Economico, emanato il primo ottobre 2020.

=> Investimenti in Startup e PMI: decreto in Gazzetta

Requisiti imprese target

  • Sede legale e svolgimento effettivo dell’attività in Italia;
  • potenzialità di sviluppo, misurabili sulla base di indicatori quantitativi e/o qualitativi, dimostrabile attraverso il rispetto di almeno uno dei seguenti criteri: crescita ricavi o clienti nei 12 mesi precedenti, piano industriale, contratti a partnership, brevetti depositati, ricerca e sviluppo;
  • nessun procedimento di accertamento in corso non ancora rimediato;
  • positive alle verifiche di gestione del rischio e conformi alle normi di prevenzione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Il decreto fissa poi ulteriori criteri per stabilire la precedenza delle imprese target agli investimenti. Tutte le regole nel dettaglio saranno illustrate nel portale dedicato al Fondo Rilancio online dal 7 gennaio, che consente anche di segnalare le imprese da parte degli investitori professionali.