Tobin Tax dal primo marzo: le regole nel decreto

di Barbara Weisz

26 Febbraio 2013 16:45

La Tobin Tax si pagherà subito su azioni e strumenti partecipativi e da luglio sui derivati, esenti bond e titoli di stato: aliquote, scadenze, regole e decreto attuativo del ministero dell'Economia.

Tutto pronto per il debutto della Tobin Tax italiana il prossimo primo marzo 2013: il decreto attuativo chiarisce in quali casi non si paga la tassa sulle transazioni finanziarie (obbligazioni, titoli di stato, quote di fondi comuni d’investimento, Sicav, né per azioni di società che capitalizzano meno di 500 milioni di euro).

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La Tobin Tax è introdotta e regolamentata dai commi da 491 a 500 dell’articolo 1 della legge 228/2012 (Legge di Stabilità): si paga per azioni e strumenti finanziari partecipativi, derivati,  operazioni ad alta frequenza (con modalità diverse per ogni categoria).

=> Approfondisci gli effetti della Tobin Tax

Azioni e strumenti partecipativi

L’imposta si applica sul trasferimento di proprietà dei titoli, ovvero sulla transazione avvenuta alla data di regolazione. Anche se non si paga sui titoli di debito, è invece dovuta nel caso di conversione  in azioni o altri strumenti finanziari partecipativi o rimborso di un’obbligazione.

L’aliquota è dello 0,12% per il 2013 ma scenderà allo 0,1% dal 2014, per scambi su mercati regolamentati (Borse) e sistemi multilaterali di negoziazione (riconosciuti ai sensi della direttiva 2004/39/CE).
Sulle altre piattaforme di trading, aliquota è dello 0,22% per il 2013 e 0,2% dal 2014.

L’aliquota si calcola sul valore della transazione , «determinato sulla base del saldo netto delle transazioni giornaliere» effettuato dal responsabile del versamento, ovvero l’intermediario: banca, società finanziaria, sim.

Per un singolo soggetto passivo (chi acquista), si calcolano i titoli oggetto delle transazioni regolate nella stessa giornata e relative allo stesso strumento finanziario.

Esclusioni ed esenzioni (es.: donazioni o successione) sono contenute negli articoli 15 e 16 dl decreto.

Derivati

La tassa sui derivati si paga dal primo luglio 2013. Si calcola in misura fissa, in base a una tabella (allegata alla legge) che considera valore del contratto e tipologia di strumento finanziario.
Previste riduzioni per le operazioni su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.
Cambia anche il soggetto passivo: l’imposta si paga a metà fra le due controparti.

Operazioni ad alta frequenza

Sono operazioni generate da un algoritmo informatico che determina gli ordini in base a un meccanismo automatico. L’imposta si calcola giornalmente in base alle operazioni effettuate e la paga chi immette di ordini, di acquisto o di vendita, con aliquota 0,02% da marzo per scambi su azioni e strumenti partecipativi, da luglio sui derivati.