Manovra 2024, ecco le misure per imprese e Partite IVA

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Ottobre 2023
Aggiornato 19 Ottobre 2023 14:08

Manovra e decreti collegati: ok a Nuova Sabatini, Bonus macchinari al Sud, nuova fiscalità internazionale, incentivi al Reshoring e rinvio acconti.

Nuovo credito d’imposta per i beni strumentali al Sud, rifinanziamento Nuova Sabatini, maxi-deduzione per le nuove assunzioni, nuove agevolazioni per impatriati e il reshoring (chi trasferisce in Italia un’impresa precedentemente ubicata all’estero) e global minimum tax per le multinazionali: sono tante le novità 2024 in arrivo per le impese.

Quelli appena citati sono i principali provvedimenti che riguardano le aziende e contenuti nei molteplici provvedimenti approvati dal Governo il 16 ottobre (Legge di Bilancio, decreto collegato e decreto legislativo sulla fiscalità internazionale attuativo della Riforma fiscale). Nè mancano le novità per le Partite IVA, in primis il rinvio dell’acconto di novembre.

Vediamo tutto.

Bonus macchinari al Sud

In Manovra 2024 c’è un provvedimento che finanzia l’acquisto di beni strumentali destinati a stabilimenti produttivi delle Regioni del Mezzogiorno. Non ci sono per il momento dettagli sulla misura, ma è chiaro che si aggiunge alle agevolazioni già previste dal Decreto Sud e che il requisito è la collocazione della fabbrica e non la sede centrale o amministrativa/legale dell’azienda.

Vengono anche destinati 50 milioni di euro alla Nuova Sabatini, la misura che concede prestiti agevolati e un contributo a fondo perduto per l’acquisto di nuovi macchinari e software. Il rifinanziamento è previsto dal decreto legge collegato alla Manovra, quindi entrerà subito in vigore quando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Assunzioni agevolate

Per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), sono previsti nuovi incentivi per le nuove assunzioni effettuate da titolari di reddito d’impresa, imprese individuali, società di persone, autonomi esercenti arti e professioni. In particolare, si tratta du un aumento fino al 20% del costo del lavoro dei nuovi assunti ammesso in deduzione (dunque, al 120%), che sale al 30% per chi assume soggetti particolarmente svantaggiati (deduzione del 130%).

La misura è importante, perché assorbe le precedenti agevolazioni per chi assumeva giovani e donne).

Proroghe fiscali 2024

Non mancano i rinvii di entrata in vigore di nuove tasse o il rinvio di adempimenti in materia fiscale. Ecco le novià principali per il 2024.

Sugar e Plastic Tax

Sempre nella Legge di Bilancio, invece, c’è la proroga di sei mesi, al primo luglio 2024, per l’entrata in vigore della Sugar Tax sulle bevande analcoliche edulcorate e della Plastic Tax, sui manufatti in plastica monouso.

Restituzione Bonus R&S

Nel decreto fiscale collegato alla Manovra si prevede un’altra proroga, sempre al 30 giugno 2024, ma questa volta per sanare le irregolarità relative all’utilizzo dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo. Il rinvio riguarda la norma che consente di aderire alla procedura di riversamento, ovvero di restituzione senza interessi e sanzioni, del credito maturato in uno o più periodi di imposta a decorrere da quello successivo al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019, utilizzato indebitamente in compensazione alla data del 22 ottobre 2021.

Per i crediti interessati dalla regolarizzazione e utilizzati negli anni 2016 e 2017 è prorogato di un anno il termine di decadenza per l’emissione degli atti impositivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Altre proroghe

Tra le novità per le imprese c’è anche l’estensione della participation exemption (non concorrenza alla formazione dell’imponibile) applicata alle plusvalenze realizzate su azioni o quote di società di capitali, enti pubblici e privati diversi dalle società, trust e organismi d’investimento collettivo del risparmio, residenti sul territorio nazionale, da parte di società ed enti commerciali che sono residenti e tassati in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo che consente un adeguato scambio di informazioni.

Tassazione internazionale

Infine, ci sono alcune misure nel decreto legislativo sulla tassazione internazionale attuativo della delega fiscale, destinato ad andare in Parlamento per consultazione e poi tornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.

Incentivi al reshoring

Tra le misure di rilievo spiccano le nuove agevolazioni per il reshoring, ossia per il trasferimento in Italia di attività precedentemente ubicate all’estero (imprese oppure professioni svolte in forma associata: consistono in una riduzione della base imponibile IRPEF, IRES e IRAP del 50% per cinque anni. Non sono incluse tra le attività agevolabili quelle esercitate nel territorio dello Stato nei 24 mesi antecedenti il loro trasferimento.

  • Impatriati: dipendenti o autonomi che rientrano in Italia, dal 2024 godono di un nuovo regime agevolato per 5 anni, con tasse ridotte al 50%  entro un limite di reddito agevolabile di 600.000 euro (dovranno restituire le agevolazioni se non mantengono la residenza fiscale nei cinque anni successivi).
  • Aziende: deduzione del 50% dalla base imponibile ai fini IRAP e delle imposte sui redditi per le attività trasferite in Italia da un paese extra-UE.

Residenza fiscale con nuovi requisiti

  • Per le persone fisiche il domicilio diventa il luogo in cui si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari ma anche la sua presenza fisica nel territorio dello Stato (resta comunque fermo il criterio civilistico della residenza).
  • Per le persone giuridiche si eliminano i riferimenti al criterio dell’oggetto principale e alla sede dell’amministrazione. Restano quindi i tre seguenti criteri (alternativi tra loro) aventi una forte connotazione sostanziale: sede legale, sede di direzione effettiva e gestione ordinaria in via principale.

Tasse su imprese estere con attività in Italia

C’è poi la Global Minimum Tax per la tassazione delle multinazionali che producono redditi in Italia.

Si tratta un’imposta minima nazionale, fissata al 15%, per tutte le imprese localizzate in Italia che appartengono a un gruppo multinazionale o nazionale che producono reddito in Italia (ora soggette a una bassa imposizione). E’ il recepimento di una specifica direttiva europea, in base alla quale questa tassa si applica in presenza di un fatturato pari ad almeno 750 milioni di euro.

Altre misure di fiscalità internazionale

  • La residenza fiscale di persone fisiche, società ed enti diversi dalle società diventa il criterio di collegamento all’imposizione.
  • Si semplifica il regime delle società estere controllate.

Acconto di novembre entro il 16 gennaio o a rate

Per il solo 2023, le persone fisiche titolari di Partita IVA che dichiarano ricavi o compensi fino a 170mila euro, possono versare il secondo acconto delle imposte sui redditi (ad esclusione dei contributi previdenziali) entro il 16 gennaio senza interessi.

Il versamento può essere dilazionato fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese. In questo caso, però, si applicano gli interessi a partire dalla seconda rata.