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Deroghe Superbonus: le opzioni sul tavolo

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 1 Marzo 2023
Aggiornato 22 Settembre 2023 12:55

Per sgonfiare la bolla edilizia del Superbonus, il Governo studia deroghe alla cessione dei crediti per quattro categorie di beneficiari: le anticipazioni.

Resta lo stop generale alla cessione dei crediti edilizi ma si valuta la riapertura alle vecchie regole sul Superbonus per soggetti incapienti, case popolari, onlus e lavori con Sismabonus: sono le prime anticipazioni sui lavori del tavolo tecnico presso il Ministero delle Finanze per sbrogliare la matassa dei crediti incagliati e dei cantieri bloccati.

Sullo sfondo, i nuovi dati Istat sul deficit/PIL 2020-2022, in base ai quali cambia il metodo con cui i bonus edilizi sono stati contabilizzati nella spesa pubblica.

Vediamo le novità e le anticipazioni.

Cessioni: verso deroghe al Superbonus

Mettendo momentaneamente da parte l’ipotesi della compensazione con gli F24 delle banche relativi ai versamenti delle imprese e degli istituti di credito – strumento utile a disincagliare una piccola parte dei crediti ma non sufficiente a risolvere un problema da 19 miliardi – il MEF sta adesso valutando altre soluzioni percorribili, incamerando anche le proposte avanzate dalle diverse parti in causa.

Le 4 categorie di esenzioni allo studio

In particolare, sarebbero quattro le categorie di cedenti dei bonus in edilizia per i quali si dovrebbe aprire la possibilità di un intervento in sede di conversione in legge del DL 11/2023:

  1. contribuenti senza capienza fiscale (che pertanto non potrebbero sfruttare i bonus edilizi in dichiarazione dei redditi) nel perimetro di determinati requisiti,
  2. Onlus,
  3. Case Popolari,
  4. Super Sismabonus.

In tutti i casi, si tratterebbe di soluzioni temporanee, volte a permettere la conclusione dei lavori avviati o comunque ad evitare il collasso delle migliaia di imprese edili rimaste senza un mercato di riferimento nel quale avevano gi investito.

Il nodo dei conti pubblici

Un nodo cruciale resta la classificazione contabile dei crediti edilizi nel bilancio dello Stato. Con l’aggiornamento Istat del primo marzo sulle stime del deficit 2020-2022, integrandovi i bonus edilizi (spalmati nel triennio in base a specifica classificazione), si riscrivono i conti in base ai quali il Governo allarga o stringe i cordoni della borsa per disincagliare i crediti delle aziende cessionarie rimasti fermi in piattaforma.

Secondo le stime ANCE, si parla di 115mila cantieri bloccati in tutta Italia, 32mila ditte a rischio fallimento e 170mila lavoratori edili che rimarrebbero senza impiego. Cifre raddoppiate se si considerasse poi l’intero indotto di questo particolare mercato.

Le stime Istat su deficit e debito

In base alle rielaborazioni Istat pubblicate il 1° marzo 2023, nel 2022 il rapporto deficit/PIL in Italia è pari all’8% (in aumento rispetto alle stime NaDEF di Governo, che lo davano al 5,6%), mentre il 2021 ha chiuso al 9%.

A pesare, come prevedibile, è stato l’impatto dei crediti d’imposta generati fai bonus edilizi ed in particolare dal Superbonus. Il peso contabile dei crediti ha prodotto pertanto una revisione al ribasso dei conti pubblici per il 2020 (-0,2%) e per il 2021 (-1,8%), portando rispettivamente il deficit al 9,7% nel primo anno e al 9% nel secondo anno di applicazione della misura.

Per quanto riguarda invece il rapporto debito/PIL il dato 2022 risulta in calo per il 2022, pari al 144,7% rispetto al 149,8% del 2021 (meno marcato rispetto alle stime NaDEF che lo davano al 145,7% del PIL per il 2022).

Il valore dell’indebitamento è stato rivisto a seguito del cambiamento introdotto nel trattamento contabile dei crediti di imposta.

Il calendario dei lavori

Gli interventi migliorativi al decreto legge n.11 dello scorso 16 febbraio sono previsti in Parlamento, dopo il provvedimento è approdato in Commissione Finanze alla Camera e su cui sono partite le audizioni con le associazioni di categoria e gli esperti di settore.

Dopo l’aggiornamento Istat, il MEF riconvocherà le parti per un nuovo confronto sulle modifiche al Decreto Cessioni, volto a definire un doppio binario normativo – per un periodo transitorio –  limitao alle deroghe che saranno alla fine stabilite.

Sullo sfondo, restano le proposte di proroga per il Superbonus villette e per i lavori senza CILAS al 17 febbraio.