Videogiochi e posto di lavoro sono ancora un connubio alquanto atipico e considerato perlopiù deleterio per la produttività aziendale. Eppure, secondo alcune compagnie, offrire ai dipendenti la possibilità di svagarsi di tanto in tanto con i videogiochi servirebbe proprio a stimolarne la produttività e a risollevare il morale.
Senza dover andare necessariamente a scomodare le organizzazioni militari, in cui i giochi di simulazione vengono usati come vero e proprio addestramento, basterebbe osservare l’esempio della americana Executive Command, la quale addestra i suoi manager a colpi di Empire Earth II; ciò affinerebbe il loro senso strategico e la capacità di lavorare in team.
Altre società hanno introdotto l’idea del “gettone virtuale“, vinto dagli impiegati in occasione di comportamenti particolarmente significativi per la strategia aziendale, o di idee in grado di far risparmiare all’organico tempo e denaro; i gettoni equivalgono a minuti nei quali il lavoratore può svagarsi con gli ultimi videogame.
In alcune organizzazioni i videogiochi sono divenuti parte integrante del lavoro, come ad esempio nella Computing Technology Industry Association, ove 158 dipendenti hanno presso il loro posto di lavoro diverse console, e organizzano tornei a Tiger Woods per Wii o veloci partite a Forza 2 e Stardust su PS3.
Situazione molto simile per quanto riguarda il sito Web Motley Fool: 200 dipendenti si sfidano regolarmente all’ultima battaglia virtuale, ogni qualvolta lo desiderino; ciò sembrerebbe rafforzare il senso di responsabilità anziché trasformare gli impiegati in veri e propri scansafatiche.
Secondo Lee Burbage di Motley Fool, le persone hanno bisogno di uno svago di tanto in tanto; stare seduti per ore su di una sedia a lavorare comporta un crollo della produttività. Una bella e rinfrescante partita ad Halo risolleverebbe invece l’umore, oltre ad affinare le abilità strategiche.
In conclusione, non importa quale reparto allietare e con quali videogiochi i vantaggi sarebbero tangibili per tutti, in ogni caso.