
Per la Quota 100 sono previste limitazioni all’assegno come per Quota 103? La simulazione INPS mi restituisce un risultato inferiore del passato: come mai?
La Quota 100 prevede almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2021. Questa formula non prevede né penalizzazioni sul calcolo della pensione né limiti all’importo per gli anni che mancano al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Consente al lavoratore di percepire la pensione maturata nel momento in cui si ritira. Non comporta il ricalcolo interamente contributivo e non prevede altri paletti.
La Quota 103, che richiede invece 62 anni di età e 41 anni di contributi, è meno vantaggiosa perché la pensione viene interamente valorizzata con il sistema contributivo, anche se ci sono versamenti antecedenti al 1996. A seconda di quando viene raggiunto il requisito, c’è anche un tetto al trattamento che viene applicato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, attualmente pari a 67 anni. Chi ha raggiunto il diritto nel 2023, ha un assegno pari al massimo a cinque volte il minimo fino a quando non raggiunge l’età della pensione di vecchiaia. Per chi invece matura il requisito nel 2024, questo tetto è pari a quattro volte il minimo.
Se il simulatore web sul sito INPS le restituisce una proiezione economica di importo inferiore per il potenziale assegno pensionistico, potrebbe dipendere da altri fattori, come ad esempio i coefficienti di trasformazione per le pensioni decorrenti nel 2025 e 2026, che sono stati aggiornati da pochi mesi e di fatto rendono il futuro assegno meno conveniente di quanto lo sarebbe stato utilizzando i parametri 2024.
La Manovra 2025 ha proroga la Quota 103 anche per quest’anno, con le stesse regole previste nel 2024. Per Quota 100 non è intervenuta alcuna modifica e le regole applicate sono le consuete.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz