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Pensioni: agevolazioni per lavoro gravoso e usurante a confronto

di Redazione PMI.it

Tutte le opzioni per la pensione anticipata di lavoratori gravosi e usuranti: Ape Sociale, Quota 97, Quota 41 anni e sconto anagrafico.

I lavoratori impegnati in mansioni gravose che hanno accesso all’APE Sociale sono una categoria diversa da quella rappresentata da chi svolge lavori usuranti, che hanno invece diritto alla pensione anticipata con il sistema delle quote: la Riforma Pensioni nella Legge di Stabilità 2018 ha infatti introdotto una differenziazione fra lavoro gravoso e usurante, dalla quale derivano diritti diversi in materia previdenziale.

In entrambi i casi, comunque, se non raggiungono pienamente i requisiti per la specifica pensione anticipata, questi lavoratori possono andare in pensione di vecchiaia con uno sconto anagrafico: 66 anni e 7 mesi, se hanno almeno 30 anni di contribuzione.

Cerchiamo di fare ordine fra le diverse definizioni e opzioni, con i conseguenti diritti alla pensione.

Lavori gravosi

I lavori gravosi sono costituiti dalle 11 categorie indicate nella lettera d del comma 179 della Legge 232/2016 ed elencati nell’allegato C più le seguenti 4: marittimi, pescatori, operai agricoli e siderurgici.

  1. operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia, della manutenzione degli edifici;
  2. conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  3. conciatori di pelle e pellicce;
  4. conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  5. conduttori di mezzi pesanti e camion;
  6. personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzati in turni;
  7. addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  8. insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  9. facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
  10. personale non qualificato addetto a servizi di pulizia;
  11. operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  12. operai dell’agricoltura, zootecnia e pesca,
  13. pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  14. siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature, non già ricompresi tra i lavori usuranti di cui al dlgs n. 67/2011;
  15. marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.

=> Pensione con finestra mobile per lavori gravosi

Pensione anticipata gravosi con APE Sociale

A questi lavoratori, per il 2022, si aggiungono le nuove categorie individuate in sede di riforma pensioni lo scorso anno, ma ai soli fini dell’APE Sociale. Questi lavoratori, se maturano i requisiti entro il 31 dicembre, hanno dunque diritto all’APE Sociale: 12 mensilità, importo pari alla rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, non superiore a 1500 euro, non soggetto a rivalutazione.

Per chiedere l’anticipo pensionistico APE devono però anche essere anche dipendenti, con almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi, e avere svolto da almeno 6  anni negli ultimi sette oppure sette anni negli ultimi dieci «attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo». Deve anche essere cessata l’attività lavorativa, non è compatibile con titolari di altri trattamenti pensionistici diretti, con trattamenti di sostegno al reddito connessi alla disoccupazione involontaria, ASDI, indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale. E’ invece compatibile con redditi da lavoro dipendente fino a 8mila euro o da lavoro autonomo fino a 4.800 euro. Il beneficio decade nel caso in cui venga raggiunto il requisito per la pensione anticipata.

Quota 41 per Precoci con lavori gravosi

Se questi lavoratori sono anche precoci (un anno di contribuzione effettiva entro il 19esimo anno di età), possono andare in pensione con 41 anni di contributi.

=> Pensione anticipata precoci: guida ai requisiti

Lavoro usurante

I lavori usuranti sono quelli previsti dall’articolo 1 del dlsg 67/2011. Si tratta di addetti a determinate attività e lavoratori notturni. Ecco le attività considerate usuranti (decreto ministero Lavoro del 19 maggio 1999):

  • lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
  • lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.

Usuranti e notturni

I lavoratori notturni sono invece compresi nelle seguenti categorie (lettera b, articolo 1, dlsg 67/2011):

  • lavoratori a turni che prestano attività nel periodo notturno per almeno sei ore e per un numero minimo 78 notti lavorate all’anno;
  • lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo;
  • lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro  (sono contenuti nell’allegato 1 del dlgs 67/2011), impegnati in catena di montaggio;
  • conducenti di autoveicoli di capienza non inferiore a nove posti adibiti a trasporto pubblico collettivo.

Attenzione: nel caso dei lavoratori notturni che prestano attività per almeno 6 ore ma meno di 78 notti lavorate all’anno, è prevista la pensione anticipata con regole diverse. Applicando l’abolizione delle finestre mobili, molto in sintesi i requisiti sono i seguenti: da 64 a 71 notti lavorate l’anno vale la quota 99, per il lavoro notturno da 72 a 78 giorni l’anno la quota 98 (in entrambi i casi, eliminando l’aspettativa di vita). Le regole applicative precise saranno comunque previste da apposito decreto ministeriale attuativo.

Pensione anticipata lavoro usurante

In base al comma 206 della Legge di Stabilità 2018, questi lavoratori possono andare in pensione con la quota 97 (ci vogliono 35 anni di contributi), senza dover aggiungere l’aspettativa di vita. Le mansioni usuranti devono essere svolte per almeno 7 anni (compreso l’anno di maturazione dei requisiti) negli ultimi 10 di attività lavorativa, oppure per almeno la metà della vita lavorativa complessiva. Non rilevano i periodi coperti da contribuzione figurativa.

=> Lavori usuranti nella Legge di Stabilità

  • Dipendenti: quota 97,6 (somma di età e contributi), età minima 61 anni e 7 mesi, anzianità contributiva di 35 anni;
  • autonomi: quota 98,6 età minima 62 anni e 7 mesi, anzianità contributiva minima di 35 anni.

Nel caso in cui siano anche lavoratori precoci, quindi abbiano almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni, possono ritirarsi con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. I decreti attuativi potrebbero portare un’altra novità: l’estensione della quota 41 a notturni e  usuranti.

La pensione anticipata per lavori usuranti non è più legata alle finestre mobili.