Coniuge a carico: l’incasso del buono postale fa reddito?

Risposta di Anna Fabi

Pubblicato 17 Luglio 2024
Aggiornato 28 Novembre 2024 20:38

Mara chiede:

Sono fiscalmente a carico del coniuge dipendente ma nel 2023 ho incassato un buono postale che, se considerato, mi farebbe superare il limite di reddito consentito: tali somme incidono sul reddito complessivo rilevante (e quindi perdo il requisito per essere considerata a carico) oppure no?

Il rimborso di un buono postale può concorrere alla formazione del reddito imponibile complessivo, ma nella misura degli interessi maturati e non del capitale investito.

Se, considerandoli, l’importo fa superare il limite consentito, allora si perde  il requisito per essere considerati fiscalmente a carico.

Il reddito complessivo annuo del soggetto a carico non deve superare i 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, oppure 4.000 euro per i figli di età non superiore ai 24 anni.

Ad esempio, se il suo reddito complessivo senza il rendimento del buono postale era di 2.500 euro e gli interessi del buono postale incassati ammontano a 400 euro, allora il reddito complessivo sale a 2.900 euro, superando la soglia di 2.840,51 euro e facendole perdere lo status di persona a carico.

=> Buoni Postali: rendimenti e scadenze

Il reddito complessivo ai fini fiscali include tutte le somme percepite che concorrono alla formazione del reddito imponibile, come stabilito dall’articolo 3 del TUIR. E i rendimenti dei buoni postali rientrano tra questi redditi. Così come la quota degli interessi del rimborso.

Il reddito complessivo si determina, lo ricordiamo, sommando quelli di lavoro dipendente o autonomo, di pensione, da capitale (inclusi gli interessi dei buoni postali) e i redditi diversi (ad esempio le vincite).

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