Capitale di rischio: Business Angel in aumento in Italia

di Noemi Ricci

4 Maggio 2010 10:15

Sempre più numerosi in Italia gli investitori di rischio:179 nuovi investimenti censiti (+ 49% rispetto al 2008) a vantaggio delle imprese italiane, Lo rivela il Survey 2009 di IBAN

Positivi i risultati dell’IBAN Survey 2009, l’indagine redatta annualmente dall’Associazione Italiana degli Investitori in Capitale di Rischio. Presentato in collaborazione con SDA Bocconi, lo studio evidenzia l’incremento dei business angel nel Paese, con una conseguente crescita degli investimenti:
179 censiti, con un 49% in più rispetto al 2008.

I cosiddetti angeli custodi del business, investitori informali in capitale di rischio, rappresentano un anello fondamentale per finanziare l’innovazione nelle aziende.

Rimane invece invariato, dopo 4 anni di crescita costante, l’ammontare globale degli investimenti: +1.2% nel 2009 per 31.460.000 di euro, con una diminuzione dell’investimento medio di ogni operazione (-17%), pari a 176mila euro. Un calo spesso dovuto all’aumento di co-investimenti nei gruppi di BA.

I dati sono nel complesso confortanti, soprattutto se inseriti in un contesto globale di crisi economica. Tomaso Marzotto Caotorta, Socio Fondatore e Segretario Generale IBAN, ha infatti spiegato che «il settore delle operazioni Early Stage è stato l’unico comparto della filiera del Venture Capital che non è arretrato nel corso del 2009».

I dati indicano dunque una «rafforzata capacità dell’associazione a intercettare i business angel su tutto il territorio nazionale, ma anche un aumento del fenomeno dell’angel investing in Italia».

L’Hi-Tech sembra essere il traino degli investimenti in capitale di rischio – con il 70% di progetti nel settore ICT, Biotecnologie e MedTech – ma molto interesse viene mostrato anche per il Manifatturiero e per i Servizi alle imprese.

La crisi non manca di farsi sentire anche tra gli investitori, rendendoli più prudenti: in media si investe il 15-20% del proprio patrimonio, con un grande maggioranza che dichiara di investire meno del 10%, prevedendo perà in futuro di aumentare la quota.

In generale, i Business Angel preferiscono investire nella propria Regione o all’estero, quasi mai in altre Regioni d’Italia, alla ricerca di una soddisfazione personale di auto-realizzazione. La maggioranza dichiara di scegliere i progetti con forte potenziale di crescita, con un team fortemente impegnato e competente.