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Interventi antisismici: come calcolare la detrazione

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 5 Agosto 2013
Aggiornato 7 Agosto 2013 16:55

Il Decreto Ecobonus prevede detrazioni fiscali pari al 50% o 65% dei costi a seconda del livello di pericolosità della zona nella quale si effettua l'intervento antisismico: ecco come si determina.

La conversione in legge del Decreto Ecobonus (Dl 63/2013) prevede detrazioni d’imposta per interventi antisismici su prime case o edifici d’impresa fino al 31 dicembre 2013, pari al 50% o 65% dei costi a seconda della situazione in cui verte l’immobile oggetto di ristrutturazione. Nella versione approvata alla Camera (scarica il testo), l’incentivo spetta nella misura del 65% in zona sismica 1 e 2 (alta pericolosità) e del 50% in zona 3 e 4 (media pericolosità), in tutti i casi fino ad un importo massimo di 96mila euro, compresi i costi di redazione e rilascio della documentazione che attesti la sicurezza del patrimonio edilizio. =>Scopri gli Ecobonus per interventi antisismiciLa classificazione sismica Opcm 3274/2003 servirà come riferimento per stabilire quali interventi antisismici sono detraibili al 50% e quali al 65%, una novità rispetto alla precedente versione del decreto Ecobonus (che estendeva a tutti gli interventi antisismici la detrazione al 50%, indipendentemente dalla zona sismica in cui è localizzato l’edificio). I lavori dovranno riguardare la sicurezza statica delle parti strutturali di edifici (o complessi di edifici collegati strutturalmente) e dovranno comprendere interi edifici; nei centri storici, dovranno riguardare progetti unitari coinvolgendo quindi più di una unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2014 dovrebbero invece arrivare contributi fissi (approfondisci) per il miglioramento antisismico degli edifici da attuare con apposite disposizioni che verranno probabilmente definite con la Legge di Stabilità 2014