Le PMI italiane godo di una serie di incentivi economici e fiscali e sono numerose le misure istituite negli ultimi anni dedicate alle piccole e medie imprese imprese, con l’obiettivo di sostenerne l’innovazione, l’internazionalizzazione e la competitività. Con la prossima Manovra 2025, è atteso un ulteriore ampliamento di queste agevolazioni.
Vediamo una panoramica degli attuali strumenti e delle possibili proroghe e novità.
Incentivi PMI per investimenti e digitalizzazione
Tra gli incentivi più rilevanti per le PMI nel 2024, spiccano quelli volti a favorire investimenti in beni strumentali e progetti di innovazione tecnologica, con un chiaro orientamento verso la digitalizzazione e la transizione ecologica.
Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini continua a essere uno dei pilastri per sostenere gli investimenti delle PMI in beni strumentali, come macchinari, attrezzature, hardware e software. Rinnovata fino al 2027, l’agevolazione consente di ottenere un finanziamento agevolato, con una maggiorazione per investimenti “green” e nelle regioni del Sud Italia.
Dal 2024, i fondi destinati alla Nuova Sabatini ammontano a 120 milioni di euro all’anno, con un contributo in conto interessi fino al 3,575% per investimenti ecologicamente sostenibili.
Per le imprese del Mezzogiorno, la Nuova Sabatini Sud prevede un’ulteriore maggiorazione con un contributo pari al 5,5%.
Piano Transizione 4.0 e 5.0
Il Piano Transizione 4.0, integrato dal più recente Transizione 5.0, è uno dei programmi di incentivo più significativi per il biennio 2024-2025, con uno stanziamento complessivo di 12,7 miliardi di euro.
Il piano offre crediti d’imposta per l’acquisto di beni materiali e immateriali funzionali alla trasformazione digitale delle imprese, supportando anche investimenti nella sostenibilità energetica. Le PMI possono beneficiare di crediti d’imposta variabili dal 40% al 10%, a seconda del tipo di investimento.
Agevolazioni fiscali per le PMI
Le agevolazioni fiscali per le PMI italiane includono diversi strumenti che permettono di ridurre l’onere tributario e stimolare la crescita economica. Vediamo i principali regimi e incentivi.
Patent Box
Il Patent Box è un regime opzionale che permette una tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali come brevetti, disegni e software protetti da copyright. Questo strumento agevola le PMI nella valorizzazione della proprietà intellettuale, con una maggiorazione del 110% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.
Credito e finanziamenti agevolati alle PMI
Fondo di Garanzia PMI
Il Fondo di Garanzia PMI rimane uno degli strumenti principali per facilitare l’accesso al credito. Grazie a garanzie pubbliche, le PMI possono ottenere finanziamenti senza dover offrire ulteriori garanzie reali, agevolando gli investimenti necessari per la crescita e la digitalizzazione.
Agevolazioni per PMI innovative
Le PMI innovative possono accedere a diverse agevolazioni finanziarie, tra cui stock option fiscalmente agevolate per i dipendenti, accesso semplificato al crowdfunding e facilitazioni fiscali per chi investe nel loro capitale.
Una delle agevolazioni più significative è la detrazione IRPEF del 50% per le persone fisiche che investono nel capitale di rischio delle PMI innovative, con un investimento agevolabile massimo di 300.000 euro per ciascun periodo d’imposta.
Per gli importi eccedenti, la detrazione si riduce al 30%. Questa misura è estesa anche agli investimenti in Startup innovative, seppur con un limite inferiore di 100.000 euro per periodo d’imposta.
L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente o attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR). Prima di effettuare l’investimento, il legale rappresentante della PMI innovativa deve presentare domanda sulla piattaforma MiSE dedicata agli incentivi fiscali in regime «de minimis».
Manovra 2025: proroghe e novità per le PMI
Con l’approssimarsi della Manovra 2025, sono attese proroghe di agevolazioni già esistenti e introduzione di nuovi incentivi per le PMI. Entro metà ottobre verranno infatti definite le proposte definitive per la Legge di Bilancio.
In particolare, si parla di una riproposizione del Piano Transizione 5.0 e dell’estensione delle agevolazioni per l’assunzione di donne, giovani e categorie svantaggiate, con l’obiettivo di rafforzare l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese.Di seguito alcune delle principali ipotesi al vaglio del governo.
- Super deduzione per assunzioni: come parte del piano per favorire l’occupazione, si prevede un rinnovo del superbonus fiscale del 120-130% per l’assunzione di lavoratori stabili. Questa misura si affianca ad altre iniziative come la Decontribuzione Sud, che potrebbe essere prorogata fino al 2025.
- Sgravi fiscali per le PMI: si parla di una possibile proroga delle agevolazioni legate all’IRPEF con l’accorpamento degli scaglioni di imposta per ridurre il carico fiscale sul ceto medio e sui dipendenti
- Premi di produttività: è allo studio la conferma della tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività fino a 3.000 euro per i redditi sotto gli 80.000 euro.
- Le Zone Economiche Speciali (ZES) e le misure di reshoring (rilocalizzazione delle produzioni in Italia) potrebbero ricevere ulteriori finanziamenti, incentivando le imprese a investire nel Sud Italia (ZES Unica) e a riportare le produzioni all’interno del territorio nazionale.
Queste misure sono parte di un pacchetto più ampio che mira a sostenere la crescita economica, l’occupazione e l’innovazione, con un focus particolare sulle aree economicamente svantaggiate del Sud Italia.