PMI e reti d’impresa: nuovo bando Macchinari Innovativi

di Alessandra Gualtieri

25 Giugno 2020 09:45

Nuovo bando Macchinari innovativi per PMI e reti d'impresa nel Mezzogiorno: online regole e istruzioni, compilazione domande dal 23 luglio.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto con i termini e le modalità di presentazione delle domande per il nuovo bando “Macchinari innovativi”, volto a favorire investimenti di PMI e reti d’impresa nel Mezzogiorno, più precisamente in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Il decreto, riferito al primo sportello dell’intervento, definisce punteggi, condizioni e soglie minime di ammissibilità, nonché le istruzioni di presentazione delle richieste di finanziamento, finalizzate all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature innovative.

Le risorse attingono al PON “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR e sono rese disponibili alle imprese attraverso l’apertura di due sportelli, a ciascuno dei quali sono destinati 132.500 euro. Le domande relative al primo sportello, gestite da Invitalia, possono essere compilate dalle ore 10:00 del 23 luglio, mentre l’invio sarà possibile a partire dalle ore 10.00 del 30 luglio.

La misura sostiene gli investimenti innovativi che – attraverso la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa tramite utilizzo di tecnologie 4.0 e/o la transizione verso il paradigma dell’economia circolare – incrementino efficienza e flessibilità nello svolgimento dell’attività, mediante l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, o programmi informatici e licenze necessari al loro utilizzo.

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A chi si rivolge

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono iscritte nel Registro imprese e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati, o hanno almeno due dichiarazioni dei redditi nel caso di imprese individuali e società di persone;
  • sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, lavoro e salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
  • non hanno effettuato, nei due anni precedenti, delocalizzazioni verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non hanno ricevuto aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non si trovano in condizioni da risultare imprese in difficoltà.

Possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal MEF ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge.

Possono beneficiare le imprese, fino a un massimo di sei soggetti co-proponenti, che aderiscono ad un contratto di rete che configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di competitività e sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.

Attività ammesse

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione di quelle connesse ai seguenti settori:

  • siderurgia;
  • estrazione del carbone;
  • costruzione navale;
  • fabbricazione delle fibre sintetiche;
  • trasporti e relative infrastrutture;
  • produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.

Sono ammesse anche le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.

Programmi ammissibili

Devono prevedere spese non inferiori a 400mila euro e non superiori a 3 milioni di euro. Nel caso di reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi proposti dai soggetti aderenti alla rete, purchè prevedano comunque spese ammissibili non inferiori a 200mila euro. Devono essere realizzati esclusivamente presso unità produttive nei territori delle Regioni meno sviluppate. Devono prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti per la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.

I beni devono essere nuovi e riferiti ad immobilizzazioni materiali e immateriali, riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi, oppure software e licenze connessi all’uso di tali beni materiali.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse come contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, per percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %.

  • Per imprese di micro e piccola dimensione: contributo in conto impianti al 35% e finanziamento agevolato al 40%.
  • Per imprese di media dimensione: contributo in conto impianti al 25% e finanziamento agevolato al 50%.

Il finanziamento agevolato, che non è assistito da garanzia, deve essere restituito senza interessi in un periodo di durata massima di 7 anni a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, erogate da Invitalia, a cui sono demandate le relative attività istruttorie.

Decreto 23 giugno 2020

Allegati