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Industria 4.0, al via credito d’imposta 2020

di Anna Fabi

Pubblicato 3 Giugno 2020
Aggiornato 9 Giugno 2020 17:50

Decreto attuativo MiSE con i criteri per ottenere il credito d'imposta Industria 4.0 introdotto dalla Legge di Bilancio 2020: attività e spese ammissibili, esempi e documenti da presentare.

Criteri per le attività di ricerca, innovazione tecnologica, e design ammissibili al credito d’imposta Industria 4.0, obiettivi rilevanti per il bonus (dal 6 al 12%, con diversi tetti di spesa), tempistiche e procedure: tutte le istruzioni operative per le imprese che vogliono accedere alle relative agevolazioni in Legge di Bilancio 2020 (commi da 198 a 208 della legge 160/2019) sono contenute in un nuovo decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.

L’agevolazione si applica esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. Il DM stabilisce i criteri precisi per la classificazione delle spese ammissibili, suddivise nelle seguenti macro-areea.

  • Attività di ricerca e sviluppo: comma 200 della manovra, sono attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico. Il credito d’imposta è al 12% fino a un tetto di spesa di 3 milioni di euro.
  • Attività di innovazione tecnologica: comma 201 della manovra, sono attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati. Credito d’imposta al 6% per una spesa fino a 1,5 milioni di euro. Se le attività sono finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta sale al 10%.
  • Design e innovazione estetica: comma 202 della legge 160/2019, riguardano imprese dei settori tessile, moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile e arredo, ceramica, per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari. Credito d’imposta al 6% fino a 1,5 milioni di euro.

Per ogni singola tipologia, il decreto (di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) definisce i criteri di classificazione e fornisce una serie di esempi, chiarisce quali attività sono escluse e definisce gli obiettivi di innovazione digitale 4.0 o trasformazione ecologica che danno diritto alla maggiorazione al 10% del credito d’imposta.

L’agevolazione si applica per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 e il decreto fornisce il dettaglio della documentazione necessaria per ottenerlo.

Il ministero sottolinea come la transizione 4.0 possa sostenere una veloce ripresa dell’economia dopo l’emergenza Coronavirus, favorendo il passaggio al digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, accrescendo al contempo le competenze tecnologiche dei lavoratori.