Chi effettua un bonifico sull’IBAN sbagliato ha diritto di sapere dalla banca i riferimenti del titolare di conto a cui è arrivato per sbaglio l’accredito (cfr.: Collegio di coordinamento ABF, decisione n. 6886 del 3 maggio 2022). Il pagatore (chi ha fatto il versamento) ha dunque sempre il diritto di conoscere dal prestatore di servizi di pagamento (la banca) i dati anagrafici o societari del ricevente.
Il codice IBAN identifica infatti uno specifico conto corrente e abilita i bonifici in entrata e uscita, per l’accredito di pagamenti di varia natura: ricorrenti (come lo stipendio e la pensione, il TFR o l’Assegno unico figli), indennizzi pubblici (ristori del Governo e sussidi INPS), domiciliazioni bancarie (saldo bollette o versamento della rata del mutuo) o pagamenti occasionali, che si rivelano essere i casi più frequenti di errore.
il prestatore di servizi di pagamento dell’accipiens non può invocare la tutela della privacy al fine di giustificare il suo rifiuto di comunicare al pagatore i dati anagrafici o societari del proprio correntista.
Se dunque sbagliate IBAN, avete diritto a conoscere il destinatario del vostro accredito direttamente dalla banca. Ci sono però dei modi rapdi per evitare di digitare l’IBAN sbagliato prima di effettuare un bonifico. Vediamoli di seguito.
Cos’è il codice IBAN
Il codice IBAN (acronimo di International Bank Account Number), utilizzato in più di 70 paesi del mondo, è un sistema di identificazione standardizzato che garantisce transazioni rapide e corrette in Italia e all’estero, perché è associato ad ogni specifico conto postale o bancario (o alle carte di pagamento abilitata anche a ricevere accrediti, ossia prepagate con IBAN) e pertanto evita le possibilità di errore.
A cosa serve
L’IBAN può essere usato per inviare o ricevere denaro tramite bonifico. Basta conoscere il codice del conto corrente del destinatario per effettuare una transazione in maniera sicura e immediata, indicando la causale del versamento e l’intestatario del conto di accredito. Viceversa, per ricevere un bonifico basta fornire il proprio IBAN senza comunicare altre coordinate (in pratica, non serve comunicare anche il numero di conto per esteso). Stesso discorso per la domiciliazione delle utenze mensili (telefono, luce, gas, Internet, Tv digitale, ecc.).
Come funziona
Quando si effettua una transazione, le piattaforme di pagamento “leggono” e identificano i caratteri che compongono il codice IBAN, confrontandoli con le informazioni contenute nella banca dati e convalidando la validità del conto di chi esegue il bonifico e di chi lo incassa.
Come si presenta
L’IBAN è un codice alfanumerico composto in Italia da 27 cifre, contenenti informazioni specifiche sul conto corrente (banca, paese, ecc.) e dal quale non è però possibile risalire al suo intestatario. Ogni serie di caratteri corrisponde ad una specifica informazione. In genere è riportato sulle carte bancarie, nel proprio estratto conto, nel proprio profilo utente sul sito o App di online banking.
Composizione del codice IBAN
Il codice IBAN si può virtualmente scomporre in gruppi di cifre. Le prime due lettere indicano il paese mentre i due numeri che seguono sono di controllo. Seguono le coordinate bancarie nazionali (BBAN – Basic Bank Account Numbers) con l’identificazione della banca, della filiale e del numero di conto. Per gli IBAN italiani, ecco la composizione esatta:
- sigla del Paese in cui il conto è aperto (2 lettere)
- codice di controllo (2 cifre)
- CIN (Control Internal Number) – codice di controllo (1 lettera)
- ABI (Associazione Bancaria Italiana) – codice dell’istituto di credito (5 cifre)
- CAB (Codice di Avviamento Bancario) – codice della filiale (5 cifre)
- conto corrente di riferimento (12 caratteri).
Differenza tra codice IBAN, SWIFT e BIC?
Il codice SWIFT identifica una banca in fase di transazione internazionale, mentre il codice IBAN identifica il singolo conto. Il codice SWIFT (che nella pratica corrisponde al BIC) è il sistema tra banche utilizzato in misura maggiore per i trasferimenti internazionali, perchè consente di comunicare molte informazioni finanziarie.
Quanto è sicuro l’IBAN?
Dal codice IBAN non si può risalire all’intestatario. Pur risalendo al numero di conto, non è possibile effettuare alcuna operazione illecita. L’unica accortezza, semmai, si può prestare nella domiciliazione bancaria delle utenze: se dopo aver dato il consenso decidiamo di voler evitare addebiti diretti, basta revoca il mandato in banca.
Come verificare l’IBAN
In generale, è sempre buona norma assicurarsi di aver ricevuto o fornito un IBAN corretto, perché se si effettua una transazione verso un codice diverso da quello di proprio interesse ma comunque esistente, l’accredito viene effettuato ma sul conto sbagliato. Se si usa un codice IBAN non valido, invece, il pagamento torna indietro. Il controllo si può fare online, in tempo reale:
Prima di effettuare un bonifico, se si hanno dubbi sulla correttezza delle coordinate in proprio possesso, si può verificare la validità di un codice IBAN.