Rivalutazione pensioni: come si calcola in base al netto?

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Dicembre 2022
Aggiornato 20 Dicembre 2022 15:33

Daniela chiede:

Per le pensioni nette tra 1650 e 2650 euro non è previsto alcun aumento nel 2023 in base alla perequazione stabilita dalla Manovra? Ho anche letto che c’è un aumento minimo fino a 6 volte il minimo (3000 euro): è corretto?

In base a quanto previsto dal ddl di Bilancio attualmente in discussione alla Camera, si prevede un aumento legato all’indicizzazione per tutte le pensioni a partire dal primo gennaio 2023, con un meccanismo a scalare man mano che aumenta l’assegno previdenziale.

Quanto aumenterà la pensione da gennaio 2023? La rivalutazione è piena fino a quattro volte il minimo (il minimo è oggi pari a 525,38 euro al mese), scende poi progressivamente con il crescere della pensione ma non si azzera. Vuol dire che tutte le pensioni si rivalutano.

  • Una pensione netta di 1.650 euro nel 2022 è inferiore a quattro volte il minimo, quindi la rivalutazione è piena e l’aumento è del 7,3% (l’indice stabilito dal Ministero).
  • Una pensione fra quattro e cinque volte il minimo (circa 2.100 euro) si rivaluta dell’85%, quindi del 6,2%.
  • La rivalutazione di un trattamento netto di 2650 euro (tra sei e otto volte il minimo) è del 3,4% (il 53% di 7,3).
  • I trattamenti massimi sono rivalutati al 32% rispetto all’Indice di riferimento (aumentano quindi del 2,2%).

Per le minime ci sono invece coefficienti a parte, che assicurano una perequazione superiore al 7,3. In particolare: 8,8% nel 2023  e ulteriori 2,7 punti nel 2024. Per gli over 75 il trattamento minimo è di 600 euro.

Per calcolare l’aumento esatto della propria pensione, dunque, bisogna controllare quanto è l’importo lordo che si percepisce al mese (è indicato nel cedolino pensione), facendo attenzione a prendere come riferimento l’importo lordo e non il netto finale.

  • Una volta identificato l’importo della pensione lorda, bisogna verificare in qualche fascia di rivalutazione 2023-2024 ricade in base a quelle previste dalla Manovra.
  • A quel punto si applica il coefficiente di perequazione in base all’aliquota di rivalutazione prevista per la fascia di importo pensionistico in cui si ricade.
    • fino a 4 volte la pensione minima (circa 2.100 euro lordi): aumento del 7,3%
    • fino a 5 volte la minima (2.625 euro): aumento 6,2%
    • tra 5 e 6 volte la minima (tra 2.625 e 3.150 euro): aumento 3,8%
    • tra 6 e 8 volte la minima (tra 3.150 e 4.200 euro): aumento 3,4%
    • tra 8 e 10 volte la minima (tra 4.200 e 5.250): aumento 2,7%
    • oltre 10 volte la minima (oltre 5.250 euro):  aumento 2,3%

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