Stando ad uno studio recentemente condotto da una filiale di LinkedIn dedicata alla formazione, la blockchain sarà l’hard skill più richiesta nel 2020. Nuova arrivata nella classifica annuale delle competenze tecniche più richieste pubblicata da LinkedIn Learning, tale tecnologia si è subito piazzata in prima posizione.
Blockchain-as-a-skill ha dunque superato le hard skill storicamente più richieste dai datori di lavoro di tutto il mondo, come cloud computing, ragionamento analitico, intelligenza artificiale e progettazione dell’esperienza utente.
Nella analoga classifica dello scorso anno, dove la blockchain neppure compariva, era stato invece il cloud ad aggiudicarsi la prima posizione della top list “Le competenze di cui le compagnie avranno più bisogno nel 2019, e come apprenderle.”
Come spiegato nell’articolo di LinkedIn Learning, l’effettiva richiesta di tali competenze nel mondo del lavoro è stata calcolata prendendo in esame domanda e offerta. In particolare, la domanda è stata determinata identificando le skill elencate sui profili LinkedIn delle persone assunte più frequentemente.
Le hard skill fanno riferimento alla capacità di un dipendente di svolgere un compito specifico, e includono competenze specialistiche e capacità tecniche come sviluppo di software, contabilità fiscale o esperienza in materia di brevetti. Al contrario, le soft skill si riferiscono al modo in cui tali compiti vengono svolti: come i dipendenti si adattano, collaborano, risolvono i problemi e prendono decisioni.
Finanza
Da un punto di vista finanziario, gli ultimi giorni sono stati decisamente movimentati per l’intero settore. L’aumento del prezzo di Bitcoin ha scatenato, come spesso accade, una serie di reazioni di investitori, trader, aziende e professionisti, portando ad interessanti sviluppi.
Il colosso dei pagamenti Visa ha acquisito la società di tecnologia finanziaria Plaid per 5,3 miliardi di dollari: come spiegato in un comunicato del 13 gennaio, l’azienda ha sviluppato un network che consente agli utenti di connettere in maniera semplice e veloce i propri conti alle applicazioni che utilizzano regolarmente per la vita finanziaria. In particolare, il prodotto permette di condividere informazioni finanziarie con migliaia di applicazioni e servizi differenti, legando i vari conti ad un unico software.
Sempre in base alla nota stampa, il 75% dei consumatori con accesso a Internet ha già utilizzato un’applicazione fintech per lo spostamento di fondi, a conferma che è sempre più importante agevolare la capacità dei consumatori di utilizzare tali app. A tal proposito Al Kelly, Presidente e CEO di Visa, ha commentato:
“Plaid è un leader nel mondo in rapida crescita della fintech, con capacità e talento di prim’ordine. Questa acquisizione, combinata con i numerosi progetti fintech da noi attualmente in sviluppo, consentirà a Visa di offrire ancor più valore a sviluppatori, istituzioni finanziarie e consumatori.”
Plaid offre già i propri servizi non soltanto al wallet di criptovalute Abra, ma anche al popolare exchange Coinbase, che si affida all’azienda per ottenere le informazioni bancarie dei clienti. Al contempo, le nuove opzioni su future basati su Bitcoin (BTC) di CME Group hanno registrato volumi superiori ai 2,3 milioni di dollari durante la prima giornata di trading, conferma la compagnia.
Stando ai dati presenti sul sito web ufficiale del CME, il nuovo prodotto è stato lanciato con successo in data 13 gennaio. Il primo giorno stati scambiati 55 contratti. Ogni contratto corrisponde a esattamente 5 BTC: questo significa che, tenendo conto della variazione dei prezzi, il valore dei 55 contratti è stato di circa 2,34 milioni di dollari.
In seguito al lancio delle nuove opzioni è anche aumentato il prezzo di Bitcoin sugli exchange: la criptovaluta ha registrato una crescita giornaliera superiore al 5%, raggiungendo un massimo (al momento dei fatti) di circa 8.550$, un valore toccato per l’ultima volta a metà novembre dello scorso anno.
La Libra Association, l’organizzazione che si occupa della gestione dell’omonima criptovaluta introdotta da Facebook nel tardo 2019, ha invece formato un nuovo comitato per guidare lo sviluppo tecnico della rete. Secondo un annuncio del 16 gennaio, l’associazione ha votato per l’istituzione di un Technical Steering Committee composto da cinque membri, comprendente i principali esperti di varie aziende operanti nel settore fintech e blockchain.
Nel supervisionare gli aspetti tecnici dello sviluppo di Libra, il comitato si occuperà di dirigere la roadmap tecnica del network, formare gruppi di lavoro per dare priorità a determinati gruppi di ricerca, guidare lo sviluppo di una solida base di codice, e in generale coinvolgere la comunità di sviluppatori di Libra.
Nell’annuncio viene spiegato che la creazione di un comitato separato è in linea con l’obiettivo del progetto Libra di essere totalmente decentralizzato e autonomo, “indipendente dal controllo di qualsiasi organizzazione”. Il comitato pubblicherà il proprio framework di governance tecnica e altra documentazione pertinente entro la fine del primo trimestre fiscale del 2020.
Tecnologia
Questo mese è andata in stampa in Cina la seconda edizione di “Digital currencies: a reader for cadres“, un manuale sulle criptovalute di circa 200 pagine estremamente popolare. L’elevata domanda per il prodotto è sintomo del desiderio della popolazione di far chiarezza su questa tecnologia, specialmente in seguito all’interesse manifestato dallo stesso governo cinese.
Il manuale è stato pubblicato per la prima volta a novembre dello scorso anno e comprende una raccolta esaustiva di 23 articoli che spaziano da informazioni di base sulle criptovalute al loro potenziale impatto sulla finanza globale. Yinan Zhao, reporter di Bloomberg che scrive di economia cinese, ha spiegato:
“Si tratta di una raccolta di articoli pubblicati da funzionari e ricercatori sul tema delle valute digitali. Le opinioni espresse nel manuale non sono nuove. A mio avviso, il manuale è una sorta di acquisto obbligato per i funzionari che desiderano farsi un’idea sul tema.”
Effettivamente i funzionari del Partito comunista cinese stanno manifestando grande interesse nei confronti delle valute digitali, vista la riedizione del manuale ad appena tre mesi dal lancio originale. La copertina del volume descrive le criptovalute come elementi “inevitabili nel corso della storia” e aggiunge che gli articoli sono stati scelti nella “speranza di aiutare i funzionari del Partito ad estendere la loro conoscenza” di questi aspetti.
Le autorità canadesi hanno invece pubblicato delle nuove linee guida per determinare quali piattaforme di trading di valute digitali sono soggette alle leggi sui derivati. La Canadian Securities Administration (CSA) ha spiegato le nuove disposizioni nella “Guida all’applicazione della legislazione sulle security alle entità che facilitano il trading di cryptoasset”, pubblicata il 16 gennaio. In generale, l’agenzia ha fatto una distinzione tra le piattaforme di trading che effettuano la consegna immediata di un crypto asset ai suoi utenti e quelle che detengono gli asset fino a quando l’utente non effettua una richiesta successiva.
Un’altra notizia interessante arriva invece dalla Svizzera. Un edificio sito nella prestigiosa Banhofstrasse di Zurigo è stato oggetto di tokenizzazione e successiva vendita su blockchain, per un valore complessivo di 130 milioni di franchi svizzeri (circa 121 milioni di euro). Il nuovo proprietario è l’agenzia immobiliare svizzera BrickMarket. La società ha emesso token di criptovalute ancorati a obbligazioni che rappresentano le quote di titolarità dell’immobile. Questi token sono in vendita per coloro che desiderano avere una rendita dagli affitti di locazione dell’immobile e beneficiare di qualsivoglia aumento del valore della proprietà.
Il mercato immobiliare si riconferma molto interessante per quanto riguarda l’uso di token e della tecnologia blockchain, un trend sicuramente importante e da tenere d’occhio con attenzione.