Pirateria: PMI toscane nel mirino della GdF

di Alessandra Gualtieri

7 Dicembre 2007 12:15

Un nuovo blitz della Guardia di Finanza tra le imprese artigiane e gli uffici di Firenze ha portato al sequestro di migliaia di file contraffatti e programmi privi di licenza

Il 70% delle piccole e medie imprese ispezionate dalla Guardia di Finanza di Firenze nel suo ultimo blitz, utilizza software illegale. Si aggiunge così un’altra spinosa pagina alla vicenda pirateria e contraffazione negli ambienti di lavoro delle piccole e medie imprese e degli uffici sparsi per il Paese.

Sono stati oltre 7.800 i sequestri di materiale e software contraffatto, nell’ambito di un’operazione che ha portato anche all’arresto di 11 imprenditori per violazione (penale ed amministrativa) della legge 633/1941 sul diritto d’autore. La “retata” ha interessato non soltanto copisterie ed internet point ma anche uffici, aziende, imprese artigiane e studi professionali.

La gravità delle violazioni ha portato, quindi, non soltanto alla sanzione amministrativa – pari al valore stimato del software contraffatto moltiplicato per il loro prezzo di listino – per gli 11 imprenditori di altrettante aziende e studi professionali, ma anche a quella penale.

Una nuova conferma dell’elevato tasso di pirateria informatica tra le piccole aziende italiane, che conferma la scarsa attitudine ad optare per soluzioni GNU/Linux qualora non si disponga del budget necessario a coprire le spese d’investimento in software per ufficio di tipo proprietario. Eppure l’open source sta dando segnali di forte consolidamento nel settore, in virtù dell’aumentata disponibilità di soluzioni adatte a soddisfare le esigenze degli ambienti business e a garantire pari qualità di quelle coperte da copyright.

Tra i 35 software utilizzati senza regolare licenza, ancora una volta i più tradizionali applicativi e suite per ufficio: Microsoft Windows XP Professional, Miscrosoft Office 2007/XP, Adobe Acrobat 7.0 Professional, Adobe PageMaker 7.0, Adobe Photoshop 7.0 ed Autocad.