RetImpresa spiega disciplina ed evoluzioni del contratto di rete

di Alessia Valentini

7 Febbraio 2013 09:00

L'Agenzia confederale di Confindustria per le reti d’impresa traccia il quadro completo su normativa, incentivi e fiscalità del contratto di rete, in Italia e nel più ampio panorama europeo.

In Italia, sono quasi 3mila le aziende oggi aggregate in reti orizzontali e/o verticali, per un totale di circa 523 contratti di rete stipulati, testimoniando un trend in ascesa e una volontà di uscire dalla crisi grazie alla forza dell’unione.

Anticipando la diffusione di questa forma aggregativa, Confindustria ha istituito RetImpresa Agenzia confederale per le reti d’impresa – e in un evento dedicato ha illustrato alle PMI le evoluzioni normative e agevolazioni previste dall’ultimo Decreto Sviluppo.

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Alcune problematiche restano aperte, ma Confindustria si è impegnata nell’intermediazione verso il nuovo Governo ai fini della loro risoluzione.

La primaria criticità resta la capacità di accesso al credito bancario da parte delle imprese aggregate. Per ovviare, Confindustria e RetImpresa hanno stipulato appositi accordi con alcuni istituti di credito.

Uno strumento di particolare rilevanza è la nuova linea di credito aperta dalla BEI e destinata al finanziamento di progetti promossi da PMI e Mid-cap appartenenti  a reti d’impresa, finalizzati all’innovazione di prodotto e all’apertura verso nuovi mercati: coinvolte nel progetto Intesa Sanpaolo (ISP), Banca Nazionale del Lavoro (BNL), Unione di Banche Italiane (UBI) e Banco Popolare (BP); requisito fondamentale per accedere al contributo è l’asseverazione del programma di rete da parte di uno degli organismi abilitati.

Sui nodi tecnici – in tema di responsabilità patrimoniale, asseverazione e appaltiConfindustria presenterà invece specifiche proposte di risoluzione al nuovo Governo.

Quadro normativo e fiscale 2013

Nel corso della Giornata per le Reti d’Impresa tenutasi presso la sede di Confindustria Roma,  – coinvolgendo PMI, Industria, mondo professionale, accademico e istituzionale – sono stati analizzati i principali aspetti delle reti d’impresa alla luce delle modifiche alla loro disciplina, introdotte con i provvedimenti per la crescita.

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Focus sul nuovo quadro normativo  con approfondimenti tematici sui diversi contratti, le opportune modalità di utilizzo, le nuove indicazioni su organo comune e fondo patrimoniale e lo sviluppo di reti anche in ambito europeo e regionale.

Aldo Bonomi e Fulvio D’Alvia, Presidente e Direttore di RetImpresa – assieme agli avvocati Ravazzolo e Mariotti (Confindustria), a cui è stata affidata l’analisi delle variazioni normative e fiscali – hanno evidenziato le motivazioni per cui oggi questo strumento è il più innovativo per lo sviluppo e la competitività delle imprese, simbolo di una nuova politica industriale a vantaggio dell’intero sistema economico.

Il nuovo quadro normativo, infatti,  ha esteso la tipologia di imprese che possono costituirsi in rete, ha reso più flessibile la stesura dei contratti con l’introduzione della firma digitale, ha introdotto la possibilità per le reti di partecipare alle gare d’appalto e ha aperto la strada a nuove agevolazioni e semplificazioni.

Per i benefici fiscali, amministrativi e finanziari bisognerà invece attendere il nuovo governo per il rinnovo delle agevolazioni in scadenza nel 2013. Come annunciato da Fulvio D’Alvia Confindustria chiederà rinnovo del beneficio fiscale e aumento del tetto massimo da 1 a 2 milioni di utili per impresa per anno da defiscalizzare.

Il direttore di RetImpresa ha poi evidenziato che si è reso necessario, con il Decreto Sviluppo Bis e la relativa legge di conversione n.221/2012, un intervento legislativo teso a chiarire che il contratto di rete, in quanto tale, nasce senza soggettività giuridica, salva la facoltà di acquisto della stessa per le reti con organo comune e fondo patrimoniale su base volontaria, e su espressa richiesta degli imprenditori. Questa strada è al momento poco chiara perché non si conoscono i profili e le implicazioni civilistiche e tributarie delle eventuali “reti soggetto”, dunque Confindustria consiglia di sviluppare per ora contratti di rete di natura meramente contrattuale.

Il contratto di rete

In fase di stesura del contratto di rete, è fondamentale arrivare con le idee chiare: serve una precisa motivazione, un obiettivo comune definito, una modalità di interrelazione fra aziende che già condivisa e accettata, una lista degli strumenti di cui dotare la rete d’impresa per il suo governo e la sua amministrazione.  La disciplina dei contratti di rete, tra l’altro,  è volutamente molto flessibile, così da consentire alle singole imprese di mantenere la propria personalità imprenditoriale.

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Nel caso si pensi ad una rete con soggettività giuridica (da sé il contratto non la genera), la nuova disposizione normativa non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto possibile per la costituzione di società, consorzi e associazioni. Non si forniscono infatti le indicazioni sulla disciplina da applicare; diversamente, la fattispecie del contratto di rete senza soggettività registra un’applicazione consolidata nella prassi e nella interpretazione.

Sviluppo delle reti

Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione e Garante per le PMI presso il MiSE,  ha fornito un quadro dello sviluppo dei contratti di rete in Italia, evidenziando i punti chiave su cui è necessario lavorare: riorganizzazione dell’ordinamento in favore delle reti;  prolungamento dell’esenzione fiscale inizialmente accordato alle neo-costituite reti di imprese per i primi 3 anni; possibilità di accesso a programmi UE e progetti finanziati; intervento sui requisiti di partecipazione alle iniziative ICE per promuovere la loro visibilità e presenza all’estero; . estensione delle reti ad altri soggetti.

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Fabrizio Cafaggi (Università di Trento), ha infine analizzato le reti in una prospettiva europea in mancanza di un quadro normativo di riferimento. Lo strumento va pensato secondo tre possibili ipotesi: Direttiva Europea sulle reti d’impresa; Linee Guida della Commissione Europea da recepire negli Stati membri; mutuo riconoscimento tra figure giuridiche di rete omogenee utilizzando criteri UE per individuare l’equipollenza fra forme di rete internazionali.

 

Per approfondimenti, è possibile scaricare i singoli interventi, visitando la sezione dedicata all’evento sul sito web di RetImpresa.