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Nucleare: Governo contro tutti, fa marcia indietro?

di Noemi Ricci

Pubblicato 18 Marzo 2011
Aggiornato 13 Ottobre 2013 11:17

Nucleare: nessuno ne vuole il ritorno in Italia e la fuga di radiazioni in Giappone affossa i piani di Governo, che si inchina alla Ue e propone una pausa di riflessione.

Stop al Nucleare in Italia? Il Governo temporeggia e propone una pausa di riflessione dopo essersi reso conto di avere tutti contro: Ue, Regioni, Pmi delle Rinnovabili, opposizione, associazioni di consumatori e ambientaliste, cittadini italiani. La situazione era già tesa ma ora, dopo il terremoto in Giappone e la fuga di radiazioni dai reattori nucleari della centrale di Fukushima (che sta generando una gravissima minaccia radioattiva), Berlusconi comincia a barcollare.

Il ministro Prestigiacomo da un lato invita a disertare il referendum (invece che farsi prendere dalla “emotività“, come ha pure dichiarato la numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia) ma dall’altro si lascia sfuggire in un fuorionda sfoghi sul “gettare la spugna” per non rischiare di perdere voti.

Il ministro Romani si si autodefinisce “un convinto nuclearista” ma invita ad attendere il giudizio UE. Persino Umberto Veronesi non sa più cosa dire e si accoda alle posizioni del MiSE e accetta la “pausa di riflessione”.

Per Antonio Di Pietro «sarebbe da irresponsabili se il governo italiano, unico al modo, non sentisse il bisogno di fare una pausa di riflessione», chiedendo perciò l’interruzione, almeno momentanea, dell’esame dei decreti per la localizzazione dei siti, ma anche lo sblocco degli incentivi al Fotovoltaico e delle altre energie pulite.

Il sottosegretario alle Attività produttive Stefano Saglia ha dichiarato che è intenzione del Governo non abbandonare il progetto sul Nucleare, ma servirà il parere favorevole delle Regioni: «non si potranno realizzare le centrali nucleari nelle regioni che si esprimeranno negativamente sulla localizzazione degli impianti nel loro territorio».

In ogni caso, lunedì è previsto un incontro chiarificatore in sede Ue a Bruxelles. Intanto però, le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno approvato lo schema di decreto legislativo sulla localizzazione e creazione degli impianti nucleari in Italia, che passerà al Senato martedì prossimo. Tutto dipende ora dall’Unione Europea.

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