Tratto dallo speciale:

Mobile ads: boom in Europa fino al 2013

di Tullio Matteo Fanti

27 Luglio 2009 17:00

I guadagni legati agli annunci pubblicitari via cellulare passeranno in Europa dai 39 milioni di euro del 2008 ai 2,3 miliardi nel 2013, con un incremento negli investimenti annuo del 125%

Secondo una ricerca condotta per mano di The Kelsey Group, i guadagni legati agli annunci pubblicitari via cellulare e correlati alle ricerche passeranno in Europa dai 39 milioni di euro del 2008 ai 2,3 miliardi nel 2013, con un incremento negli investimenti annuo del 125%.

Anche gli Stati Uniti dovrebbero seguire il trend positivo segnato dal Vecchio Continente, con risultati però meno significativi: l’aumento dei guadagni negli annunci pubblicitari legati alle ricerche eseguite via dispositivi mobili passerà dai 39 milioni di dollari del 2008 a 2,3 miliardi nel 2013.

L’Europa, in special modo per quanto riguarda la parte occidentale, dominerà quindi il settore della pubblicità mobile grazie alla ampia proliferazione degli smartphone, che secondo i la ricerca passeranno dai 32 milioni registrati nel 2008 a 149 milioni nel 2013.

L’Europa parte inoltre avvantaggiata grazie all’ampio numero di cellulari adibiti anche a telefono di casa: si parla infatti di 499 milioni di unità, contro i 266 milioni di apparecchi in Usa adibiti a tale scopo.

Dalla ricerca emerge inoltre come esiste ancora una grossa fetta di cittadini americani che utilizza il telefono cellulare solamente per le chiamate vocali o per inviare messaggi scritti agli amici, diminuendo così di molto la possibilità di accedere ai contenuti mobile e quindi di visualizzare annunci pubblicitari.

Come ultima curiosità, il target più indicato per le campagne pubblicitarie sembra essere l’iPhone di Apple: la ricerca mostra infatti come gli utenti del melafonino siano sensibilmente più inclini a cliccare sui banner che appaiono all’interno dei loro display rispetto ai proprietari di altri apparecchi mobili.

I paesi dell’Europa occidentale presi in considerazione nello studio sono stati Francia, Germania, Italia, Spagna e Inghilterra.