Ci eravamo ripromessi di offrire un resoconto a margine del PHP Day 2008, l’interessante iniziativa tenutasi la scorsa settimana e che i numerosi partecipanti hanno potuto seguire in modo del tutto gratuito.
La principale novità dell’edizione 2008 ha riguardato la durata: estesa a due giorni, per lasciare spazio a workshop finalizzati ad approfondire in modo pratico le diverse tematiche, cercando di puntare l’attenzione verso le aziende.
Oltre che un evento dedicato agli sviluppatori e agli appassionati, non dimentichiamo infatti che il PHP è un appuntamento strategico, orientato al mondo enterprise.
Basti considerare che il Gruppo Utenti e Sviluppatori PHP (GrUSP), primo ed unico PHP user group italiano, è composto in pratica da soli professionisti, a garanzia di qualità conoscitiva.
Quale le prime riflessioni a margine dell’evento? Innanzitutto, che la crescita del PHP è intrinsecamente legata a quella di Linux, la cui la popolarità fino ad oggi se da un lato si è rapidamente affermata in ambiti universitari e a livello di web server, dall’altro ha incontrato difficoltà nel fare breccia sull’utenza media, principalmente per la complessità dell’installazione e per la disponibilità di interfacce non proprio amichevoli.
Con l’avvento di Ubuntu, però, la situazione è cambiata e oggi anche chi non è esperto o non appartiene alla famiglia degli “smanettoni” è in grado di installarlo e gestirlo, apprezzandone stabilità e robustezza, anche in ambienti aziendali.
Interessante, poi, il mini sondaggio lanciato da ICTv, tra alcuni degli addetti ai lavori presenti, su quale possa essere considerato il miglior framework per PHP, tenuto conto della sua crescente rilevanza.
Risulta infatti ormai riduttivo il solo linguaggio di programmazione per sviluppare applicativi che debbano rispondere ad esigenze variegate. Vi è così la necessità di appoggiarsi a framework e librerie affidabili.
L’aspetto peculiare sembra dunque essere quello di riuscire ad avere a disposizione strumenti relativamente semplici da utilizzare, che si propongano per eseguire le operazioni senza dover dedicare troppo tempo all’apprendimento. Non esiste quindi forse il miglior framework PHP, ma quello più adeguato a soddisfare una determinata esigenza o requisiti specifici.
Tra quelli di indirizzo generale spiccano ad esempio Symfony e Zend. Quest’ultimo, giunto alla versione 1.5, sembra destinato a cogliere un crescente riscontro, risultando tra i più efficaci per progettare applicazioni partendo dai livelli più bassi. L’obiettivo principale è risparmiare tempo in sede di stesura del codice, grazie a flessibilità e versatilità , anche in ambientazioni di web hosting. Pur essendo complesso, consente infatti di concentrarsi sul singolo componente, evitando di allargare lo studio ad altri non coinvolti in un determinato progetto. Risulta inoltre particolarmente orientato al settore aziendale, ponendo particolare attenzione alle fasi di test e debug delle applicazioni per cercare di ottimizzarne le performance.
Senza tralasciare il legame con i design pattern, modelli progettuali che vengono definiti per proporsi come soluzioni di carattere generale a problematiche ricorrenti, specie nella programmazione orientata agli oggetti. Ciò contribuisce ad incrementare la flessibilità , la versatilità e la riusabilità di certi elementi a livello di gruppo, oltre che ad indubbi vantaggi nella manutenzione dei sistemi.
L’importanza del PHP è del resto stata riconosciuta anche da Microsoft, che con il rilascio del componente FastCgi (tecnologia per l’interfacciamento tra server ed applicazioni esterne) permette l’esecuzione di applicazioni PHP su IIS7, offrendo sulla carta prestazioni affidabili. A ribadire l’apertura della casa di Redmond è stato proposto Expression Web 2, prodotto dedicato alla progettazione e pubblicazione di pagine web, che estende il supporto alla sintassi PHP. E’ inoltre disponibile anche un developer server, usabile per eseguire test sugli script.