La virtualizzazione dei server è davvero conveniente?

di Marco Mattioli

Pubblicato 3 Dicembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:52

In generale, nel mondo informatico con “virtualizzazione” si intende la definizione di una versione astratta e virtuale di una risorsa solitamente disponibile fisicamente.

Teoricamente ogni risorsa software o hardware può essere virtualizzata, come sistemi operativi, aree di memoria e dischi fissi. Esempi classici sono rappresentati dalla divisione di un disco fisso in partizioni logiche e dall’esecuzione contemporanea di diversi sistemi operativi.

A livello PMI, un’eventuale crescita del business implica solitamente un ampliamento dell’infrastruttura IT, che frequentemente viene espressa con l’installazione di nuovi server, capaci di far girare le nuove applicazioni richieste. Può però accadere che si generi una concorrenza tra sistemi, rischiando di ridurre l’utilizzo di alcuni, incrementando di conseguenza i costi di gestione dei network e rendendo meno razionale la gestione.

Elaborare al meglio un processo di virtualizzazione può agevolare l’ottimizzazione del numero di server aziendali, semplificare la gestione dei sistemi e migliorare sensibilmente l’utilizzo delle risorse medesime.

Credo si possa quindi affermare che raggruppare più applicazioni in un insieme adeguato di server possa aiutare a soddisfare i fondamentali criteri di scalabilità , affidabilità  e flessibilità  di una rete e della relativa infrastruttura.

Uno dei punti negativi ritengo però possa essere individuato in una certa perdita prestazionale rispetto alla macchina fisica, compensata però dal fatto che parte delle risorse viene svincolata dall’hardware. Un ulteriore vantaggio si incontra nelle fasi di aggiornamento o sostituzione di una macchina, alleggerendo i tempi di configurazione del sistema operativo e delle applicazioni principali.

Ho personalmente assistito a migrazioni di un server che hanno richiesto tante ore di lavoro per il salvataggio di dati e configurazioni e per il loro ripristino, differendo la ripresa della piena attività  aziendale. La virtualizzazione avrebbe invece richiesto poche ore per completare la migrazione della medesima risorsa. Inoltre, in alcuni casi ciò può avvenire “a caldo”, senza dover necessariamente fermare alcuni dei servizi erogati.

Infine, possono essere sensibilmente accelerate anche le procedure di backup e disaster recovery, creando copie ad intervalli regolari per salvaguardarsi al meglio da eventuali crash di sistema.