L’arbitrario mutamento delle condizioni commerciali degli operatori mobili TIM e Vodafone in relazione ad alcuni vecchi piani telefonici – le cosiddette rimodulazioni tariffarie – nelle ultime settimane hanno destato malumori e preoccupazioni tra numerosi utenti, privati e business.
La scelta di accorpare alcune vecchie fasce tariffarie modificando liberamente costi e modalità di fruizione delle opzioni specifiche dei piani in oggetto, ha portato nei giorni scorsi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ad aprire un’inchiesta che ha portato alla decisione di comminare sanzioni pecuniarie in caso di mancato adeguamento a criteri di maggiore trasparenza informativa.
Nello specifico il richiamo si riferisce alle modalità di comunicazione della rimodulazione al cliente: la critica mossa è quella della poca chiarezza, soprattutto in merito al mezzo attraverso il quale questa comunicazione aveva luogo, ovvero un semplice messaggio SMS.
Per questo l’Autorità ha richiesto agli operatori di «adottare tutte le misure necessarie per assicurare agli utenti un’informativa trasparente e il riconoscimento dei diritti di recesso senza penali» e al contempo ha intrapreso la strada di un provvedimento per entrambe le compagnie coinvolte, ossia Tim e Vodafone.
Per la prima a causa «dell’inadeguatezza del preavviso nella modifica dell’autoricarica scattata il 6 agosto», mentre per Vodafone a causa «della scarsa trasparenza nelle condizioni dell’offerta».
D’altronde, nonostante i messaggini siano ormai stati inviati, le nuove tariffe partiranno il 9 settembre per Tim e il primo di ottobre per Vodafone.
Sfortunatamente la sanzione prevista non offre alcuna ulteriore garanzia al consumatore, né permette di congelare la propria situazione tariffaria. Tra l’altro le sanzioni, dicono alcune Associazioni dei consumatori, sono troppo poco incisive per determinare davvero un cambiamento di rotta.
Se non altro, l’azione dell’organismo di vigilanza servirà come monito per tutti gli operatori che in questo modo vengono indirizzati verso una politica di maggiore chiarezza e rispetto per gli utenti.
Chiaramente entrambi gli operatori si sono mostrati collaborativi e hanno dichiarato di aver già soddisfatto le richieste dell’Agcom oppure di aver previsto ulteriori iniziative in un ottica di migliore comunicazione con i clienti. Previsti annunci sui principali quotidiani, oltre che le informazioni disponibili sui propri siti ufficiali e attraverso i call center aziendali.