Aumentano i navigatori del web ed è in crescita il valore dell‘internet economy italiana. Secondo le stime del portale SpeedVavanze in collaborazione con Best Network, l’internet economy vale 32 miliardi di euro, che significa circa il 2% del Pil nazionale.
Se poi «oltre all’impatto diretto di Internet sull’economia si considerano anche gli impatti indiretti, come ad esempio il valore dei beni e servizi trovati on-line e successivamente acquistati off-line – sottolinea Giuseppe Gambardella, fondatore di SpeedVacanze -, il totale dell’impatto diretto e indiretto di Internet sull’economia italiana è di quasi 60 miliardi di euro».
La stessa indagine indica che in rete ci sono 26 milioni 316mila persone, la metà delle quali si collega tutti i giorni. E il settore trainante è quello dei viaggi, che conta per il 32% del valore totale, seguito dai servizi finanziari, 27%, e dal commercio di abbigliamento e articoli sportivi, 23%.
«Internet è uno strumento indispensabile per l’industria turistica – aggiunge Gambardella – che attraverso il web riesce a vendere i propri servizi a prezzi sempre più competitivi e a proporre un ventaglio di offerte sempre più diversificate».
E mentre tutti, con l’arrivo dell’estate, iniziano a pensare ai viaggi magari rivolgendosi alla rete, arriva dalla Francia un’altra notizia, questa volta parecchio curiosa, che riguarda il web e più in particolare la posta elettronica. Srcondo uno studio dell’Agenzia per l’ambiente e il controllo energetico d’oltralpe infatti proprio le email sarebbero responsabili di produrre inquinamento, in misura non trascurabile.
Una mail da un megabyte produce 19 grammi di Co2. Considerando che ogni giorno vengono spediti 250 miliardi di mail (e secondo la stima dell’Ademe diventeranno 500 miliardi nel 2013), l’impatto è notevole.
I ricercatori hanno calcolato il consumo energetico del pc e quello dei vari server attraverso cui passano le mail (in media 10) prima di raggiungere il destinatario.
Per dare l’idea, hanno fatto alcuni esempi. Un’azienda con oltre 100 impiegati, per cui si ipotizza una media di 58 email ricevute e 33 inviate per ogni persona, produce circa 13,6 tonnellate di Co2 all’anno, l’equivalente di 13 viaggi andata e ritorno fra Parigi e New York. E ancora: otto e-mail inquinano come un chilometro percorso in auto (che mette circa 140 grammi di Co2 al km).
I rimedi? Cercare di ridurre il numero di mail inviate, e magari evitare gli allegati troppo pesanti. Ma in realtà si tratta di sistemi poco efficaci, visto che l’80% del traffico della posta elettronica è rappresentato da spam.