Alzi la mano chi non si trova costantemente circondato da apparati wireless, a casa o in ufficio. Ma se fossero tossiche? Dalla Svezia arriva un nuovo allarme: il 3-10% della popolazione mondiale mostrerebbe veri e propri segni di allergia alle onde elettromagnetiche.
L’avvertimento arriva dal Karolinska Institute di Stoccolma, per voce del professor dottor Olle Johansson, i cui studi saranno presto pubblicati all’interno della rivista Pathophysiology.
Le onde elettromagnetiche generate da telefoni cellulari & C., i segnali Wi-Fi e così via sono stati introdotti solo negli ultimi 100 anni e quindi risultano sconosciute al nostro apparato immunitario.
Poiché il nostro sistema immunitario è programmato per combattere correttamente solo i nemici conosciuti, i segnali elettromagnetici introdotti artificialmente dall’uomo possono agire sul corpo come veri e propri allergeni, causando allergie e reazioni infiammatorie.
Tra i sintomi più diffusi evidenziati in chi soffre di “allergia da onde elettromagnetiche“, si segnalano disturbi del sonno, cefalee, tachicardia, sudorazione e vertigini. Si tratta di problematiche da non sottovalutare, in quanto capaci di rendere la vita più difficoltosa e diminuire la concentrazione sul posto di lavoro.
Si è già discusso ampiamente in passato sui legami tra leucemia ed alta tensione oppure della relazione tra tumori cerebrali e telefoni cellulari; eppure, secondo Johansson sono pochi gli studi oggi condotti sui danni da elettromagnetismo.
Sarebbe auspicabile quindi una maggiore ricerca in tale direzione, che tenga in considerazione i danni anche a livello biologico. Al momento le ricerche di Johansson non sono state prese in considerazione né presso l’World Health Organization (WHO) né presso l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE).