Web mobile: Nokia punta alla sicurezza

di Chiara Bolognini

15 Aprile 2008 09:15

La sofisticata tecnologia creata da Nokia supera i tradizionali sistemi di protezione, previene le incursioni dei malware ed è in grado di leggere e imparare il comportamento della rete

Software mobili obsoleti, configurazioni server non a norma e rischio elevato di accesso non autorizzato da parte di utenti esterni: sono queste le minacce più frequenti ancora oggi per aziende e professionisti in mobilità che lavorano in rete.

Proprio per garantire una maggiore sicurezza durante la navigazione mobile, Nokia ha creato una sofisticata tecnologia, il Nokia IP2450 Intrusion Prevention (IPS) con Sourcefire, che supera le prestazioni dei tradizionali sistemi di prevenzione delle intrusioni ed è in grado di analizzare potenziali minacce, monitorare le vulnerabilità degli end point e imparare il comportamento della rete.

La piattaforma di Nokia incontra le esigenze delle medie aziende e dei service provider, garantendo piena protezione a un buon rapporto qualità/prezzo. Uno dei suoi punti di forza è il grande numero di porte che sono in grado di supportare la massima quantità di segmenti di rete su un’unica applicazione.

Come dichiarato da Greg Podshadley, Vice President, Services & Software di Nokia, oggi all’interno delle aziende «i responsabili della sicurezza dei sistemi informatici vogliono proteggere i propri asset critici e al tempo stesso ridurre il potenziale rischio di downtime della rete, che rappresenta una minaccia per la sicurezza, pur prestando attenzione al contenimento dei costi delle risorse, della protezione della rete e nel pieno rispetto dei requisiti di conformità aziendali».

Solo soluzioni intelligenti come Nokia IP2450 IPS possono contrastare i fattori di rischio informatico, sempre diversi e sempre più evoluti. In particolare, il servizio si rivela utile anche per quei professionisti o quei collaboratori che sempre più spesso lavorano su pc portatili, connettendosi a reti non gestite – pubbliche e private – rendendo sempre più labile il confine tra utilizzato lavorativo e privato.