
La mia pensione lorda è pari a 2300 euro circa e, per capire quale sarà la percentuale di aumento il prossimo anno, volevo chiedere: per le aliquote da applicare, rileva l’importo lordo percepito nel 2022 oppure si deve prendere a riferimento la nuova pensione minima 2023 e poi da lì calcolare in quale fascia si ricade?
Per la perequazione automatica, la definizione dell’aliquota di rivalutazione pensioni da applicare e della fascia di reddito pensionistico in cui si ricade, rileva l’importo percepito nel 2022.
L’indicizzazione (quella piena nel 2023 è al 7,3%) adegua sostanzialmente l’importo degli assegni previdenziali all’inflazione, in modo tale da preservare il potere d’acquisto. Di conseguenza, si calcola sulla pensione nell’anno precedente, applicando la percentuale spettante in base allo scaglione in cui si rientra, facendo riferito alla pensione lorda. Nel suo caso, deve applicare l’aliquota prevista sul lordo percepito nel 2022 che, in base a quel che scrive, è pari a 2.300 euro.
=> Rivalutazione pensioni: come si calcola in base al netto?
In realtà, bisogna anche considerare l’adeguamento definitivo per le pensioni 2022, pari a un ulteriore 0,2% (che in realtà è già stato fruito a novembre). Questo, perchè le pensioni di quest’anno erano state calcolate applicando una rivalutazione provvisoria dell’1,7%, mentre il tasso di inflazione definitivo è stato poi fissato all’1,9%.
Normalmente l’adeguamento definitivo sull’anno precedente viene inglobato nella pensione del successivo gennaio, mentre quest’anno – per aiutare le famiglie a sostenere il caro prezzi – come detto è stato anticipato a novembre.
Quindi, per calcolare il reale aumento della sua pensione in base alla rivalutazione 2023, lei deve applicare al lordo percepito nel 2022 l’aliquota dell’adeguamento pari allo 0,2%: partendo dai 2300 euro da lei indicati, si arriva a circa 2304 euro.
In pratica, la sua pensione è tra 4 e 5 volte il minimo, quindi in base alle novità inserite in Legge di Bilancio l’anno prossimo di rivaluta all’80%. Tenendo presente che l’indicizzazione piena 2023 è pari al 7,3%, calcolando l’80% di 7,3 la sua pensione si rivaluterà del 5,8%.
Un’ultima precisazione: l’aumento del 5,8% che scatta nel 2023 si calcola sul lordo percepito fino al mese di settembre e non su quello dell’ultimo trimestre, che incamerava già parte della rivalutazione; la sua pensione ha infatti già goduto a ottobre di un anticipo sulla rivalutazione 2023, pari al 2% (lo ha previsto il decreto Aiuti bis per i trattamenti previdenziali fino a 35mila euro).
La cifra in più versata da ottobre a dicembre verrà conguagliata con le pensioni 2023.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz