A Roma evento su cultura digitale e politica dell’innovazione

di Marina Mancini

9 Gennaio 2009 09:30

Una conferenza-dibattito ed una tavola rotonda di esperti a confronto su cultura digitale e politica dell'innovazione per rendere fruibile ai più il patrimonio della rete

Si parlerà di cultura digitale e politica dell’innovazione al convegno che si terrà a Roma organizzato dall’Istituto per le politiche dell’Innovazione il 15 gennaio 2009.

Organizzato con la collaborazione di Assodigitale, l’associazione italiana dell’industria digitale, il Centro Studi Nexa del Politecnico di Torino, Aiip, Assoprovider e Isoc Italia, il convegno si svolgerà a partire dalle 14.30 presso la Sala delle Colonne della
Camera dei Deputati che patrocina l’evento.

L’iniziativa, promossa anche su
facebook
, è aperta al pubblico ma occorre confermare la presenza
all’indirizzo di posta elettronica: info@istitutoinnovazione.eu.

Scopo dell’incontro: confrontarsi e aprire un dibattito tra industria,
consumatori, associazioni di categoria, giuristi, politici ed utenti sulla
promozione delle politiche di innovazione del Bel Paese.

Il fine è quello di far sì che siano sempre più ampie le fasce di popolazione italiana che possano accedere al patrimonio di informazione e di cultura che trapela dalla rete attraverso una giusta diffusione ed uso delle nuove tecnologie digitali e telematiche.

Suddiviso in tre diverse sessioni condotte rispettivamente da Anna Masera de La Stampa, Stefano Quintarelli di Eximia e Paolo de Andreis di Punto Informatico, il convegno vedrà confrontarsi sui temi della cultura digitale e dell’industria dell’innovazione i protagonisti e dirigenti di Wikipedia, YouTube, MySpace, Dmin, Creative Commons, Microsoft e dell’ateneo La Sapienza di Roma.

Il convengo offrirà l’occasione anche per la presentazione del White Paper sulla cultura digitale dell’Istituto per le politiche dell’innovazione.

Tra i temi che saranno protagonisti del dibattito le ragioni che frenano lo
sviluppo dei settori di competenza delle associazioni di categoria, gli
eventuali interventi normativi auspicabili, le possibili soluzioni giuridiche,
economiche e di innovazione digitale e anche il rapporto tra diritto di accesso
alla cultura e quello di diritto di autore.