Le specifiche del nuovo standard Wi-Fi non sono ancora state rilasciate in via definitiva ma già non si parla d'altro. Nel bene e nel male.
Il fatto è che il wireless di ultima generazione 802.11n, versione evoluta dell'802.11g, potrebbe davvero rivoluzionare le prestazioni delle WLan aziendali in termini di velocità e portata.
Ma sarebbe davvero in grado di fungere da piena alternativa alle connessioni su cavo? Il dibattito tra sostenitori e detrattori è assai acceso.
I punti di forza sono la velocità quintuplicata rispetto alla precedente versione 802.11g (con picchi tra 248Mb/s e 300Mb/s.), la copertura doppia rispetto all'attuale (per un raggio previsto di 70 metri) e la possibilità di utilizzare sia la banda 2,4 che 5 Ghz. Senza contare mobilità , flessibilità ed economicità dell'infrastruttura di rete Wi-Fi.
Ma i contro? Oltre agli atavici dubbi sugli standard di sicurezza garantiti da soluzioni wireless, quello che spicca fra tutti è di certo la capacità attuale offerta dall'802.11n: per ora siamo sui 150-180 Mb/s reali, ancora non paragonabili alle prestazioni via cavo. Ma finchè non verrà rilasciato lo standard è presto per parlare, considerati gli obiettivi.
Ad ogni modo, il discorso si fa più complesso ed articolato se pensiamo agli utenti finali e in modo particolare alle Pmi, soprattutto le start-up: in questo caso, forse, il gioco potrebbe già ora valere la candela. Primo perché le nuove realtà aziendali non rimangono scoraggiate dalla necessità di smantellare il preesistente apparato di rete, investendo due volte in cablatura. E secondo perché per le piccole aziende potrebbe bastare un solo router wi-fi 802.11n per coprire l'intera sede di lavoro.
I dubbi sono tanti, certo, ma sta di fatto che nonostante la prudenza generale e lo stadio ancora incompleto della standardizzazione (siamo ancora alla fase Draft 2.0, mentre quella definita è prevista per il 2008) i vendor stanno tutti preparando le proprie offerte, annunciate sul mercato settimana dopo settimana. Tra i nomi più significativi, Nortel, Cisco e Aruba.
Ad oggi sembra ancora plausibile nutrire qualche dubbio e mantenere una certa prudenza. Almeno finché lo standard non sarà definitivo, così da garantire l'eventuale upgrade e la piena compatibilità con il resto dell'infrastruttura aziendale.
A onor del vero, è giusto ricordare che la Wi-Fi Alliance ha accordato ampia fiducia alle soluzioni pre-certificate, per le quali ha predisposto persino un logo-bollino, che presto dovrebbe essere concesso ai nuovi access point enterprise di Cisco.
Ovviamente, muoversi con prudenza nella scelta di una nuova soluzione di rete vuol dire anche concederle il tempo di completare il suo ‘rodaggio' e far sì che la competizione di mercato fra vendor porti a condizioni di acquisto sempre più vantaggiose.
Sicuramente il futuro è wireless, e le stime di molti analisti – da Burton Group a Dell’Oro Groups – parlano di un pieno boom entro quattro anni. Ma di certo la vera svolta sarà segnata dalla piena integrazione delle funzionalità senza filo, senza necessità di ricorrere a router o punti di accesso separati dall'apparato di rete.