Il fenomeno dello SPAM, non c’è bisogno di dirlo, è tristemente noto a chiunque sia in possesso di un account di posta elettronica, e quindi a chiunque frequenti il web attuale.
È il report mensile di Symantec (disponibile in pdf) ad evidenziare il fenomeno.
Ma l’enorme quantità di materiale pubblicitario indesiderato non è l’unica notizia ad emergere.
L’Europa infatti, come sottolinea anche Emanuele Menietti di Webnews, ha scavalcato gli USA nella classifica di produttori mondiali di SPAM. Il fenomeno sembrerebbe dovuto all’aumento delle connessioni a banda larga nel vecchio continente
Quello che ci aspetta sembra essere un futuro tutt’altro che roseo, perlomeno per chi non si preoccupa di utilizzare filtri adeguati, e posso assicurarvi che le persone che cancellano ancora manualmente i messaggi di SPAM sono ancora moltissime (per non parlare di coloro che aprono anche i messaggi).
Diviene sempre più evidente, quindi, la necessità di trovare nuove misure per la protezione e la prevenzione, in modo da tutelare le utenze in maniera più concreta, ma al tempo stesso non si riescono a trovare soluzioni efficaci e definitive che garantiscano una protezione veramente degna di tal nome.
Non si tratta più solo di misure da intraprendere a livello di utenze (client), ma anche e soprattutto a livello di provider, ISP, fornitori di servizi, aziende, e via dicendo.
Qualcuno di voi conosce soluzioni efficaci? A me non ne vengono in mente molte (se non quelle già citate in qualche vecchio articolo). Forse non ci resta che riderci sopra, come suggerisce anche Giuliana Ubertini.