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Destino incerto per il Bonus Cultura

di Noemi Ricci

19 Giugno 2018 10:00

Bonus Cultura 18App prorogato per il 2018-2019 ma senza decreto attuativo e con il rischio di abolizione dal nuovo Governo: l'appello di Confindustria e AIE.

Il Bonus Cultura 18App funziona, almeno secondo Confindustria Cultura e l’Associazione italiana editori: consente infatti ai giovani di avvicinarsi alla cultura e alle famiglie di avere un aiuto economico per acquistare libri scolastici e universitari.

Secondo l’ISTAT e il MiBACT, in due anni di applicazione il bonus ha aiutato 800mila diciottenni – che hanno fruito di 260 milioni di euro in eventi e prodotti culturali – ad accostarsi alla cultura ma anche a studiare, con l’80% della spesa che ha riguardato proprio i libri. Il Bonus consiste infatti in un contributo di 500 euro da spendere in buoni per concerti, cinema, eventi, musei, libri e tanto altro.

Ma il suo destino è sempre più incerto.

Con la Legge di Bilancio è arrivata la conferma del Bonus Cultura per i giovani che raggiungeranno la maggiore età nel 2018 e 2019 (nati nel 2000 e 2001), ma ad oggi manca ancora il decreto attuativo dell’App18 e addirittura c’è chi parla di una possibile eliminazione della misura da parte del nuovo Governo.

Auspicando che si tratti di voci infondate, Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, ha dichiarato:

Confidiamo che l’atteso decreto attuativo dell’App18 per i nati nel 2000 possa essere presto adottato dal Governo e reso operativo prima dell’estate[…] Altri partner europei stanno valutando l’ipotesi di mutuare la nostra esperienza con modelli simili, auspichiamo quindi che si continui a lavorare insieme in questa direzione.

Nel valutare il rinnovo del Bonus Cultura, il Governo dovrebbe tenere conto, fa presente l’Associazione Italiana Editori, che:

Al momento non esiste ancora un fondo dedicato al sostegno delle spese degli studenti universitari. Il Bonus 18enni è stato in massima parte utilizzato dalle famiglie per acquistare i libri di testo per l’università, svolgendo un ruolo simile ai fondi destinati all’acquisto dei testi scolastici in favore degli alunni delle scuole dell’obbligo.