Viaggio fra le economie mondiali: il Sudafrica

di Barbara Weisz

11 Giugno 2010 14:30

Il paese che ospita il primo campionato del mondo di calcio dell'Africa è anche il più ricco del continente. Famosa l'industria estrattiva

Grandi investimenti in infrastrutture, aspettative molto alte sul valore che questo mondiale ha e avrà non solo per i risultati nei campi da calcio, ma anche in termini di ritorno economico, sociale e politico per il paese che li ospita. Una grande vetrina internazionale, di cui il paese sembra più che consapevole. «La Coppa del mondo non ha solo rivitalizzato la nostra economia, ma ha anche dato impulso allo sviluppo infrastrutturale e alla creazione di posti di lavoro», ha dichiarato il presidente Jacob Zuma.

Le stime sono differenti a seconda dei diversi studi, ma in generale si può dire che il ritorno economico totale dell’evento è stimato, per il paese ospitante, intorno ai sette miliardi di euro.

Il governo ha investito più di 2,5 miliardi fra strade, stadi, strutture turistiche, potenziamento degli aeroporti. Il mundial ha portato diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro in un paese in cui la disoccupazione un anno fa superava il 23%.

Il Sudafrica è il paese più ricco del continente, ma è anche uno stato in cui ancora convivono grandi diseguaglianze. Da una parte, realtà come quella della Borsa, la diciottesima più importante del mondo per valore degli scambi, dall’altra ampie zone rurali dove la popolazione è poverissima. Ha un pil che negli ultimi anni ha oscillato fra i 270 e i 280 miliardi di dollari, una popolazione di oltre 48 milioni di abitanti. Il prodotto interno lordo è sceso negli ultimi due anni, risentendo della crisi, mentre negli ultimi trimestri è tornato a crescere e per la fine del 2010 si attende una ripresa superiore al 2,5%.

L’industria più importante del paese resta senz’altro quella estrattiva. È fra i primi produttori mondiali di oro, ed estrae i tre quarto del platino mondiale. Come è noto, il paese è molto ricco di diamanti. Ha notevoli giacimenti di carbone, ma in genere il sottosuole offre una varietà molto ampia di minerali, come il ferro o lo zirconio, o altri meno conosciuti come il vanadio o la cromite.

Particolarmente sviluppata anche l’agricoltura, il paese produce più del proprio fabbisogno interno. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, soprattutto il mais, e quelle di frutta e verdura. Come forse non tutti sanno, il Sudafrica vanta anche una buona tradizione nel settore del vino, cche risale al 1600, ed è fra i primi dieci produttori al mondo. L’industria ha sviluppato in particolare i settori manifatturiero, metallurgico, siderurgico, chimico.

Il punto più debole dell’economia sul fronte della competitività del paese è rappresentato dalla sicurezza. Il mondiale, come si diceva, ha dato un notevole impulso alle infrastrutture. I piani prevedono che entro il 2020, l’85% delle persone che vivno nelle città vivranno a meno di un chiloemtro dalla fermata di un mezzo pubblico. E proprio sul fronte dei trasporti si può segnalare una novità degli ultimissimi giorni: questa settimana ha debuttato il Gautrain, ovvero il primo treno regionale ad alta velocità del continente africano. Raggiunge i 160 km all’ora, per ora collega l’aeroporto di Johannesburg alla zona commerciale della città, Sandton, nella parte nord, un tragitto di 15 chilometri. Nel 2011 collegherà Johannesburg a Pretoria, 80 chilometri, in 42 minuti.