Ormai è questione di poche ore. Alle 18 di oggi verranno pubblicati i risultati degli attesissimi stress test su 91 banche europee. Il conto alla rovescia sta trascorrendo in un clima tutto sommato abbastanza positivo. All’ottimismo che ieri i mercati hanno manifestato oggi si è sovrapposta una maggior prudenza, ma tutte le previsioni sono concordi nel ritenere che nella stragrande maggioranza dei casi gli istituti verranno promossi. Con qualche eccezione.
È attesa per esempio la bocciatura della tedesca Hypo Real Estate (scenario definito possibile dalla stessa cancelliera Angela Merkel nei giorni scorsi). Si tratta di un istituto che è stato nazionalizzato, che ha già previsto un piano di ristrutturazione. L’esito negativo della prova non desta preoccupazioni particolari, anche perchè si sa che una nuova iniezione di liquidità sarebbe affrontabile, e anzi secondo alcuni la bocciatura sarebbe la prova che i test sono abbastanza severi.
Un altro motivo di allarme arriva dalla Spagna, oggi il Pais scrive che diverse banche fra le 18 sottoposte ai test potrebbero non aver superato le prove. Con ogni probabilità, stando anche alle dichiarazioni degli analisti degli ultimi giorni, i problemi non riguarderanno le principali banche quotate, mentre sono alcune cajas che potrebbero aver bisogno di ricapitalizzazioni (lo ha ammesso anche l’associazione spagnola delle Casse di Risparmio). Gli analisti si attendono che queste esigenze possano essere coperte dal fondo di ristrutturazione della Banca di Spagna.
C’è poi il caso della slovena Nlb, che ha giocato d’anticipo annunciando un aumento di capitale da 400 milioni e che si attende superi il test (positivo il ministro delle Finanze France Krizanic sulla prova dell’istituto di cui lo stato è il principale azionista).
L’Italia non avrà problemi, è attesa la promozione di tutte le cinque banche (Unicredit, IntesaSanpaolo, Mps, Ubibanca, Banco Popolare), così come secondo le attese superanno i test tutte le banche di Francia, Grecia, Gran Bretagna, Austria, Belgio, Olanda, Polonia, Svezia. Qualche dubbio persiste su Irlanda e Portogallo, da cui potrebbero arrivare sorprese amare, ma non gravi, e comunque le massime istituzioni di entrambi i paesi hanno rilasciato dichiarazioni molto tranquillizzanti. Non è arrivata nessuna indicazione da Danimarca, Cipro, Finlandia, Ungheria, Lussemburgo e Malta.
Gli esperti del Fondo Monetario Internazionale e alcuni analisti negli ultimi giorni hanno espresso perplessità sull’efficacia degli stress test, che potrebbero dare l’impressione di non essere particolarmente severi non riuscendo quindi a tranquillizzare i mercati.
Ci sono infine molti istituti finanziari che hanno compilato report sugli scenari possibili dopo i test. L’agenzia Reuters riferisce che Deutsche Bank prevede necessità di ricapitalizzazione comprese fra i 24 e gli 83 miliardi di euro per 60 banche europee, Nomura calcola invece 75 miliardi di euro e ritiene che ad andare meglio saranno le banche svizzere, britanniche e scandinave, mentre Italia e Grecia saranno le peggiori. Credit Suisse si aspetta ricapitalizzazioni per un totale di 90 miliardi. Barclays Capital ritiene che le cajas spagnole avranno bisogno di 36 miliardi, le Landesbank tedesche di 34 mld e gli istituti greci di 8,6 miliardi. Infine Ubs ritiene la Spagna il paese più vulnerabile.
La parola ora passa al Cebs, il comitato supervisore degli istituti europei, che alle 18 comunicherà i risultati, aggregati e banca per banca.