«Bp conferma che non è stata presa nessuna decisione finale». Così stamattina la compagnia petroliefra britannica è intervenuta sulle voci, sempre più insistenti negli ultimi giorni e anche nelle ultime ore, relative a un cambio al vertice. Il consiglio di amministrazione si riunirà questa sera, e sarà il board, come specifica la società, la sede in cui verranno fatte le scelte. Dunque domani (giorno in cui fra l’altro vengono diffusi i risultati della trimestrale) si saprà tutto con certezza, anche se sono pochi ormai i particolari ancora sconosciuti di questa vicenda.
L’amministratore delegato, Tony Hayward lascia l’azienda, travolto dalla bufera determinata dalla furiscita di petrolio nel Golfo del Messico, il più grave disastro ambientale della storia americana. Secondo le indiscrezioni, il top manager sarà sostituito da Bob Dudley, il dirigente americano che gestisce le operazioni per arginare la perdita di greggio dal pozzo Deepwater Horizon.
Hayward, 53 anni, un’intera carriera in Bp di cui è il numero uno dal 2007, è da tempo al centro delle critiche internazionali per la gestione dell’emergenza, e soprattutto per una serie di dichiarazioni che sono state ritenute poco rispettose dell’accaduto. La gaffe più evidente, il 30 maggio scorso, quando ha dichiarato di non vedere l’ora di tornare a vivere, riferendosi a un disastro che non solo sta causando danni ambientali e sociali di enormi proporzioni ma che è nato da un’esplosione che ha causato la morte di 11 persone che lavoravano sulla piattaforma.
Non è probabilmente un caso se il successore più accreditato è un americano, che fra l’altro sarebbe il primo alla guida della Bp. Ingegnere chimico, nato a New York, nel Queens, ma vissuto nella regione del Mississippi, era da 19 anni in Amoco quando nel 1998 la società fu acquistata da Bp. Da allora, ha fatto parecchia carriera, occupandosi prima dei progetti nel Sud della Cina, poi di quelli in Russia (è stato presidente della joint venture con Tnk). Siede nel board di Bp.
A lui, con ogni probabilità, il compito di guidare la compagnia in uno dei momenti più difficili della sua storia. Da aprile, quando è esplosa la piattaforma, Bp ha perso in borsa circa il 40% della propria capitalizzazione. Ora, oltre che con le operazioni di emergenza, è alle prese con il calcolo dei danni.
Domani, insieme ai conti, la società dovrebbe annunciare anche lo stanziamento per finanziare il disastro, atteso intorno ai 30 miliardi di dollari, circa 23 miliardi di euro. Nelle prossime ore si saprà probabilmente quanti soldi prenderà Howard per uscire di scena. Anche su questo, le indiscrezioni si sono sprecate: si parla di 14 milioni di euro, fra liquidazione (corrispondente a un anno di stipendio) e accantonamenti pensionistici. Infine i tempi: sembra probabile che il passaggio del testimone avvenga con gradualità, per cui Hayward potrebbe restare in carica fino alla fine del mese di settembre.