I terreni su cui si svolgerà l’Expo 2015 a Milano saranno concessi dai privati in comodato d’uso. È questa l’ipotesi attorno alla quale ieri sera, nel corso di un vertice in casa del sindaco Letizia Moratti, Comune, Provincia e Regione hanno trovato l’accordo. Anche se già oggi, a poche ore dalla cena servita a mettere a punto l’intesa, sono emerse per l’ennesima volta le differenze di vedute che oppongono il Pirellone agli altri due enti locali. La Regione, insomma, sembra non aver accolto con grande entusiasmo la soluzione, continuando evidentemente a preferire l’ipotesi dell’acquisto delle aree.
Comunque, pur in un clima non completamente rasserenato, sembra che l’accordo ci sia. E si tratta di un’intesa raggiunta in extremis, visto che fra meno di due settimane, il 18 ottobre, scade il termine entro il quale Milano deve presentarsi al Bie, il Bureau International des Exposition, con la soluzione definitiva sulla questione delle aree.
Fra l’altro, quella individuata ieri sera è anche la prima ipotesi che era stata presa in considerazione nell’accordo di programma del 2007. Prevede che i proprietari dei terreni, ovvero la Fondazione Fiera Milano per due terzi e il gruppo Cabassi per la parte rimanente, li cedano in prestito fino al 2016 al prezzo simbolico di 1 euro. Dopo tale data, ne tornano proprietari, con tutti i vantaggi relativi al fatto che nel frattempo l’area, attualmente a destinazione agricola, diventerà edificabile.
Proprio la questione relativa alla proprietà dei terreni e alla loro destinazione dopo l’Esposizione del 2015, è stata al centro delle polemiche e anche della diversità di vedute fra i diversi enti che siedono nel board di Expo 2015. E se da una parte Comune, Provincia e anche il ministero dell’Economia, sono su posizioni molto simili, dall’altra è sempre emersa una posizione differente della Regione Lombardia.
E l’impressione è che la frattura non sia del tutto ricomposta, visto che oggi il presidente Roberto Formigoni, commentando l’ipotesi del comodato d’uso, ha dichiarato che «il sindaco prenderà un’iniziativa in cui spiegherà la proposta che ella preferisce». Una frase che suona come una presa di distanza. Certo, una dichiarazione ben diversa da quella rilasciata per esempio dal presidente della Provincia Guido Podestà secondo il quale ieri sera è stata trovata una soluzione condivisa da tutti.
Si attende a questo punto il comunicato ufficiale con tutti i particolari dell’operazione, che sempre secondo le indiscrezioni trapelate dopo la serata in casa Moratti sembra prevedano una serie di paletti posti dal parere dei legali della Regione. Il comunicato è atteso proprio in queste ore.