Hanno suscitato non poche conseguenze le parole dette in maniera informale pochi giorni fa da Marchionne agli analisti.
Un report della Morgan Stanley, riferendosi ad alcuni suoi commenti, ha innescato una serie di ipotesi che, se avvalorate dai fatti, porteranno non pochi cambiamenti per la casa del quartier generale di Torino. Per il momento le affermazioni hanno riempito le agenzie di stampa ed aiutato la speculazione di Borsa pronta ad approfittare della situazione per generare inaspettati guadagni. Il titolo del lingotto, infatti, grazie ai rumors è salito circa del 3%.
In poche parole il messaggio diramato sembra chiaro, Fiat e Chrysler diventeranno una sola società, ci sarà una Ipo della Ferrari e la cessione della Marelli.
In realtà la notizia che circola già da un buon lasso di tempo riguarda la vendita della Ferrari. Nelle ultime settimane infatti i vertici della Volkswagen hanno fatto sapere di una loro forte intenzione a rilevare la casa di Maranello. Ovviamente secca, al riguardo, è stata la smentita da parte di Marchionne che invece ha sottolineato di aver solo parlato di scenari futuri possibili. Anche l’ipotesi della cessione della Marelli, con i suoi 77 stabilimenti in tutto il mondo, 32mila addetti e 4,5 miliardi di fatturato, ha contribuito nei giorni passati ad aumentare l’appeal del titolo Fiat.
Intanto è tornata di grande attualità la scissione di Fiat Industrial, società delle attività industriali del gruppo, che ha ottenuto un finanziamento di 4 miliardi di euro. Il mandato è stato conferito a Banca Imi, Barclays Capital, Bnp Paribas, Citigroup Global Markets Limited, Credit Agricole Corporate and Investment Bank, Societe Generale Corporate & Investment Banking, The Royal Bank of Scotland e Unicredit.
Il finanziamento sarà costituito da una linea di credito revolving di 1.600 milioni di euro con durata triennale e da un finanziamento a termine da 2.400 milioni. Buona parte del credito verrà utilizzata per esigenze aziendali e per le necessità legate al capitale di funzionamento.